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Dopo la Hollywood di Mirafiori, la Hollywood del Canavese: sarà un altro flop?

Un investimento di 100 milioni di euro su un’area di 350.000 metri quadri nella strada fra il paese e Chivasso. Però non si conoscono ancora i proponenti del progetto...

Dopo la Hollywood di Mirafiori, la Hollywood del Canavese: sarà un altro flop?

Johnny Depp

Sabato scorso a San Benigno il sindaco Alberto Graffino ha presentato ai cittadini l’idea di un centro di produzione cinematografica in via Chivasso. I promotori pare siano almeno in parte inglesi. Un investimento di 100 milioni di euro su un’area di 350.000 metri quadri nella strada fra il paese e Chivasso.

L’opera dovrebbe portare posti di lavoro a San Benigno, e questo è ovviamente un bene. Tuttavia, i cittadini hanno il diritto di conoscere meglio le caratteristiche del progetto. In modo da poter verificare anche solo in rete la serietà degli imprenditori proponenti, la fattibilità del progetto e gli eventuali danni.

Per cominciare, chi sono questi proponenti? Ci basterebbe conoscere il nome della società per fare una visura camerale al costo di pochi euro e poi cercare in rete informazioni su di essa.

Seconda domanda. I promotori hanno avuto precedenti esperienze di successo nel loro campo, in Italia e altrove? È freschissima la notizia del disastro della “Hollywood di Mirafiori”: un imprenditore italo-canadese affitta dei locali per avviare la produzione di film. Per mostrare che fa sul serio porta a Torino due star come Johnny Depp e Myke Tyson. Fra gennaio e aprile del 2024 gira qualche film. E poi tutto finisce. Stop, niente più film. Il proprietario reclama gli affitti non pagati. Fine del sogno della “Hollywood” di Torino.

Nella presentazione a San Benigno accanto al sindaco c’erano un inglese affiancato dalla traduttrice e un italiano: tutti e tre hanno vantato una esperienza di registi e produttori: bene, quali film o video hanno girato? Hanno un curriculum da mostrare ai cittadini? Nessuno si fa rifare il bagno da un idraulico che racconta di avere lavorato nella villa di Agnelli fidandosi sulla parola senza informarsi se è vero o se per caso gli Agnelli lo hanno cacciato a pedate…

Alberto Graffino sindaco di San Benigno Canavese

Terza domanda: i promotori verseranno una fidejussione come garanzia che porteranno a termine le realizzazioni promesse, che ci lavoreranno veramente assumendo giovani del paese, che non lasceranno i lavori a metà scaricando sul Comune i costi dell’eventuale bonifica del terreno e dei locali? E a quanto ammonterà la fidejussione? Sarà sufficiente a proteggere il Comune qualora dovesse rimediare ad eventuali inadempienze degli imprenditori?

Quarto: vi sono clausole che vincolano la destinazione d’uso dei terreni? Onde evitare che quei terreni, una volta entrati nella disponibilità degli acquirenti, vengano un giorno usati non per il previsto centro di produzione cinematografico ma per qualcos’altro… Magari più impattante sull’ambiente.

E infatti, quinta domanda, i terreni sono all’incirca gli stessi dove doveva sorgere l’impianto della produzione del biometano? Produrre gas e produrre sfavillanti film hollywoodiani non è proprio la stessa cosa.

Sesta domanda: la viabilità sarà sufficiente? La circonvallazione è di là da venire. È prevedibile che gli automezzi adibiti alla costruzione dei capannoni percorreranno la strada del Cerello in direzione dell’autostrada a Chivasso. Il manto stradale verrà danneggiato? Chi pagherà i costi dell’eventuale riparazione? Come sarà l’accesso all’area del centro di produzione: rotonde, un ampliamento della strada, una via particolare al servizio dei capannoni, ecc.?

Per ora ci fermiamo qui, con queste poche e semplici domande, nella speranza che dal Comune arrivino le risposte.

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