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14 Marzo 2025 - 10:51
Sotto le Alpi si nasconde una cicatrice di 65 milioni di anni. Ecco come visitarla
Addentrarsi nelle gallerie sotterranee di Prali non è solo un viaggio nella storia mineraria del Piemonte, ma un’autentica immersione nel passato geologico del pianeta. Qui, nelle viscere della Val Germanasca, è possibile osservare la cicatrice lasciata dalla nascita delle Alpi, il punto esatto in cui le rocce di origine oceanica si sovrappongono a quelle continentali, testimoniando il catastrofico impatto tra la placca africana e quella europea, avvenuto circa 65 milioni di anni fa. Un fenomeno di immensa portata, oggi accessibile grazie ai percorsi guidati organizzati dall’Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca, che riapriranno al pubblico dal 15 marzo.
Le visite si svolgono all’interno delle ex miniere di talco Paola e Gianna, sfruttate fino al 1995 per l’estrazione di un talco bianco purissimo, esportato in tutto il mondo. Oggi queste gallerie non ospitano più minatori e macchinari, ma sono diventate una spettacolare finestra sul passato geologico del pianeta. Il percorso ScopriAlpi, all’interno della miniera Gianna, porta i visitatori a quasi due chilometri di profondità, dove è possibile osservare il punto di contatto tra le due placche continentali, una vera e propria ferita della Terra, rimasta impressa nelle rocce come una cicatrice millenaria.
Le esperienze immersive proposte dall’Ecomuseo non si limitano alla semplice esplorazione sotterranea. Il percorso è arricchito da maxi-cartografie, videoproiezioni, installazioni multimediali, luci e voci narranti, che trasformano ogni visita in un viaggio affascinante tra scienza, storia e tradizioni minerarie. Un’esperienza che riporta alla luce un passato industriale importante: per decenni, l’estrazione del talco è stata il cuore pulsante dell’economia locale, caratterizzando profondamente il paesaggio e la vita delle comunità della Val Germanasca e della Val Chisone.
Negli anni Ottanta, con la crisi del settore estrattivo, le miniere sembravano destinate all’abbandono. Le strutture cadevano in rovina, i macchinari arrugginivano e gli archivi storici rischiavano di andare perduti. Poi, nel 1993, l’allora Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione del patrimonio minerario, ispirandosi a modelli europei di successo. Nasce così ScopriMiniera, il primo tour guidato nelle gallerie della miniera Paola, a cui nel 2003 si affianca il progetto dell’Ecomuseo, riconosciuto ufficialmente dalla Regione Piemonte.
Oggi, grazie a questa lungimirante operazione di recupero, le miniere di Prali non sono più un simbolo di un passato industriale dimenticato, ma una risorsa culturale e turistica che attrae studiosi, appassionati di geologia e semplici visitatori curiosi. Un’occasione unica per toccare con mano la forza della Terra, scoprire le dinamiche che hanno modellato il nostro pianeta e riscoprire la memoria di un territorio che, dopo aver vissuto l’epopea mineraria, oggi trova una nuova vita attraverso la divulgazione scientifica e il turismo esperienziale.
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