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Sotto le Alpi si nasconde una cicatrice di 65 milioni di anni. Ecco come visitarla

Nelle ex miniere di talco si può toccare con mano lo scontro tra le placche continentali africana ed europea

Sotto le Alpi

Sotto le Alpi si nasconde una cicatrice di 65 milioni di anni. Ecco come visitarla

Addentrarsi nelle gallerie sotterranee di Prali non è solo un viaggio nella storia mineraria del Piemonte, ma un’autentica immersione nel passato geologico del pianeta. Qui, nelle viscere della Val Germanasca, è possibile osservare la cicatrice lasciata dalla nascita delle Alpi, il punto esatto in cui le rocce di origine oceanica si sovrappongono a quelle continentali, testimoniando il catastrofico impatto tra la placca africana e quella europea, avvenuto circa 65 milioni di anni fa. Un fenomeno di immensa portata, oggi accessibile grazie ai percorsi guidati organizzati dall’Ecomuseo delle Miniere e della Val Germanasca, che riapriranno al pubblico dal 15 marzo.

Le visite si svolgono all’interno delle ex miniere di talco Paola e Gianna, sfruttate fino al 1995 per l’estrazione di un talco bianco purissimo, esportato in tutto il mondo. Oggi queste gallerie non ospitano più minatori e macchinari, ma sono diventate una spettacolare finestra sul passato geologico del pianeta. Il percorso ScopriAlpi, all’interno della miniera Gianna, porta i visitatori a quasi due chilometri di profondità, dove è possibile osservare il punto di contatto tra le due placche continentali, una vera e propria ferita della Terra, rimasta impressa nelle rocce come una cicatrice millenaria.

Le esperienze immersive proposte dall’Ecomuseo non si limitano alla semplice esplorazione sotterranea. Il percorso è arricchito da maxi-cartografie, videoproiezioni, installazioni multimediali, luci e voci narranti, che trasformano ogni visita in un viaggio affascinante tra scienza, storia e tradizioni minerarie. Un’esperienza che riporta alla luce un passato industriale importante: per decenni, l’estrazione del talco è stata il cuore pulsante dell’economia locale, caratterizzando profondamente il paesaggio e la vita delle comunità della Val Germanasca e della Val Chisone.

Negli anni Ottanta, con la crisi del settore estrattivo, le miniere sembravano destinate all’abbandono. Le strutture cadevano in rovina, i macchinari arrugginivano e gli archivi storici rischiavano di andare perduti. Poi, nel 1993, l’allora Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca ha avviato un ambizioso progetto di valorizzazione del patrimonio minerario, ispirandosi a modelli europei di successo. Nasce così ScopriMiniera, il primo tour guidato nelle gallerie della miniera Paola, a cui nel 2003 si affianca il progetto dell’Ecomuseo, riconosciuto ufficialmente dalla Regione Piemonte.

Oggi, grazie a questa lungimirante operazione di recupero, le miniere di Prali non sono più un simbolo di un passato industriale dimenticato, ma una risorsa culturale e turistica che attrae studiosi, appassionati di geologia e semplici visitatori curiosi. Un’occasione unica per toccare con mano la forza della Terra, scoprire le dinamiche che hanno modellato il nostro pianeta e riscoprire la memoria di un territorio che, dopo aver vissuto l’epopea mineraria, oggi trova una nuova vita attraverso la divulgazione scientifica e il turismo esperienziale.

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