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Strade asfaltate su terreni non demaniali, il Comune patteggia con la Corte dei Conti

La Giunta chiude la vicenda, iniziata da una segnalazione, con un accordo economico

Strade asfaltate su terreni non demaniali, il Comune patteggia con la Corte dei Conti

Strade asfaltate su terreni non demaniali, il Comune patteggia con la Corte dei Conti

La Giunta comunale di Casalborgone ha chiuso il procedimento davanti alla Corte dei Conti relativo alle asfaltature eseguite negli anni 2019 e 2020 sulle strade Balestra, Prin e Val Ferro/San Rocco con un patteggiamento. Il giudizio si è estinto con la sentenza del 7 marzo 2025, evitando così un possibile maxi-rimborso a carico del Comune.

La vicenda nasce dalla contestazione sulla legittimità delle asfaltature, realizzate con un investimento complessivo di 100.000 euro per mettere in sicurezza la rete viaria comunale. Sebbene le strade in questione fossero state già dichiarate di pubblica utilità da precedenti delibere, la Corte ha rilevato che i terreni non risultavano formalmente acquisiti al demanio pubblico. Questo ha portato a un'indagine avviata su segnalazione.

Le strade Balestra e Prin erano già state asfaltate in passato, mentre l’intervento su San Rocco è stato ritenuto fondamentale per la sicurezza, con la sostituzione del fondo in ghiaia con asfalto nei pressi di un incrocio pericoloso, dove si era verificato un grave incidente che aveva coinvolto due motociclisti.

Per evitare che il procedimento si trascinasse per anni con il rischio di pesanti conseguenze economiche per l’ente, la Giunta comunale ha deciso di proporre un patteggiamento alla Corte. La cifra contestata, pari a 25.000 euro, è stata suddivisa tra i tre membri della Giunta e due funzionari, con un pagamento di 1.835 euro a testa, pari al 35% della somma contestata, senza spese legali aggiuntive.

Il vicesindaco Fabrizio Conrado, intervenuto anche sui social, ha spiegato: «Abbiamo avuto un’indagine legata alla contestazione di alcune asfaltature eseguite negli anni 2019 e 2020 e abbiamo deciso di chiudere con un patteggiamento per non far andare avanti la questione per troppi anni, facendo diventare le cifre enormi ed esponendo così lo stesso Comune al rischio di un maxi-rimborso per le nostre spese legali. È stata una decisione difficile, maturata per il bene che vogliamo al Comune, convinti però al 100% di aver agito correttamente e nell’interesse pubblico.»

 

Conrado ha poi sottolineato le implicazioni della vicenda per il futuro: «Il problema della proprietà del sedime stradale è estremamente diffuso, e la contestazione che abbiamo ricevuto apre degli scenari inquietanti per l’agire di tutte le amministrazioni (e i nostri colleghi amministratori e funzionari penso possano capire!), ma questo non ci toglie la determinazione di proseguire con l’azione amministrativa. Sempre nel segno, come questa volta, della trasparenza.»

Anche il sindaco Francesco Cavallero, insieme alla Giunta, ha voluto ribadire le ragioni della decisione: «Abbiamo scelto di risolvere questa situazione attraverso un accordo per evitare lunghe e costose battaglie legali. La nostra priorità sarà sempre la sicurezza e il benessere dei cittadini di Casalborgone. Riteniamo che questa decisione sia la più responsabile e la più vicina all'interesse della comunità.»

L’assessore Romina Dalozzo ha aggiunto: «Questa vicenda pone sicuramente molti interrogativi per il futuro perché è una condizione – quella del sedime non di proprietà – molto comune a tutti gli Enti Locali italiani. L'amministrazione comunale prosegue serenamente con il suo programma e resta a disposizione per raccontare quanto accaduto in massima trasparenza.»

La Giunta rimane dunque convinta della correttezza del proprio operato, ma ha preferito chiudere la questione con un compromesso per evitare conseguenze economiche pesanti per il Comune. Resta aperto il dibattito sul tema delle infrastrutture viarie nei piccoli comuni e sulle criticità legate alla gestione amministrativa delle proprietà stradali.

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