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13 Marzo 2025 - 22:21
La sindaca Elena Piastra e le strisce pedonali
Non di soli lampioni “accesi” ha bisogno il pedone. Ci vogliono anche le strisce pedonali. A Settimo Torinese? Nella città della sindaca Elena Piastra, dove ogni anno va in scena un Festival dell’Innovazione che tutto il mondo ci invidia, dove si spendono più di 2,5 milioni di euro in cultura con grande autocelebrazione, dove presto aprirà una scuola così avveniristica che persino Elon Musk pare voglia trasferire qui il suo quartier generale, c’è un problema alla Houston, abbiamo un problema. Le strisce pedonali si sono scolorite.
Un utente di Facebook immortala non una, non due, non tre... ben sei strisce fantasma e scrive indignato:
“È una vergogna, le strisce sono fantasmi! Queste sono solo una delle tante... ma il Comune cosa fa per noi pedoni?!!!”
Seguono non uno, non due, ma una cinquantina di commenti, tutti dello stesso tenore: lamentarsi è l’unica cosa che ancora funziona alla perfezione in città.
Insomma, la popolarità della sindaca Piastra è finita. Sta precipitando come un ascensore senza freni. E non bastano più i soliti sorrisetti. E non bastano più le dirette Facebook in cui non si concede nulla, ma si parla di tutto. E non bastano più i progetti del PNRR raccontati minuto per minuto, foto dopo foto, maniglia dopo maniglia... e magari pure qualche serratura intelligente.
I cittadini vogliono altro. Vogliono strade pulite. Vogliono l’erba tagliata. Vogliono la luce nei quartieri. E soprattutto, non vogliono più rincorrere i topi, che ormai hanno preso il comando della città.
In attesa (come abbiamo già detto), ci si può sempre affidare a San Cristoforo, protettore dei pedoni spericolati.
San Cristoforo dei pedoni, fa’ che i nostri passi non inciampino nei marciapiedi scassati, che le auto parcheggiate in divieto si dissolvano nel nulla come miraggi nel deserto. Illumina il nostro cammino, poiché i lampioni non lo fanno. Proteggici dalle auto che sbucano all’improvviso, dai passaggi pedonali sbiaditi e dalle buche che nessuno riempie. E se proprio dobbiamo affidarci alla sorte, concedici almeno il riflesso di una vetrina illuminata per vedere dove mettiamo i piedi. Amen.
Finita qui? Non proprio. Succede infatti che mentre c'è una città letteralmente in rivolta, l'Amministrazione comunale che fa? Modifica la foto di copertina del profilo Facebook con in primo piano i fiorellini e come sfondo il Municipio. Maledetta primavera!
A sollevare la questione è stato un utente che ha pubblicato una foto di sei passaggi pedonali praticamente inesistenti, accompagnata da un commento indignato: “È una vergogna, le strisce sono fantasmi! Queste sono solo una delle tante… ma il Comune cosa fa per noi pedoni?”. Il post ha scatenato una raffica di commenti: oltre cinquanta, tutti dello stesso tenore.
Ma attenzione, perché a Settimo lamentarsi pubblicamente è un’arte rischiosa. Lo sa bene Giorgio Chiarle, che con una nota ironica ha denunciato l’insofferenza con cui ogni critica all’amministrazione viene accolta: “È caldamente sconsigliato lamentarsi di problemi logistici, ambientali o di qualsiasi altro tipo, pena la derisione da parte di almeno 4/5 tuttologi illuminati, strenui difensori del palazzo.”
A difendere la denuncia c’è Carmela Russo, che rivendica il diritto di segnalare i disservizi: “Sono un cittadino che paga le tasse e posso parlare se vedo questo...”.
Ma c’è anche chi, come Daniele Kontatto, minimizza il problema: “I veri problemi sono altri, non le strisce pedonali che perdono la vernice.”
Un commento che non passa inosservato e che porta Gerardo Macario a rispondere: “Certo, anche i furti nelle case sono un problema, ma le strisce pedonali consumate lo sono altrettanto, perché mettono a rischio la sicurezza di chi cammina.”
E mentre alcuni cittadini provano a spostare il focus su questioni più gravi, come la sicurezza e le rapine in città, altri, come Giancarlo Traverso, segnalano un ulteriore rischio stradale: “Molti, in quel tratto, nonostante la striscia continua, continuano a superare il pullman fermo alla fermata. Io ho rischiato il frontale.”
Il sarcasmo non manca. Marco Salis sintetizza con una battuta amara lo stato di Settimo: “Bella da investire e non da mantenere.”. E rincara la dose con una frecciata all’amministrazione: “Sono impegnati per il successore.”
Infine, c’è chi come Patrizia Coniglio sottolinea che in altri comuni le strisce pedonali sono addirittura illuminate, e chi, come Maria Simone, cerca di chiudere il dibattito con una riflessione pacata: “Le strisce pedonali sono importanti come tutto il resto.”
La discussione riflette bene il clima che si respira in città. C’è indignazione, c’è sarcasmo, c’è anche rassegnazione. Ma soprattutto, c’è un messaggio chiaro: a Settimo Torinese i cittadini sono stanchi di vivere tra disservizi e giustificazioni. Le strisce pedonali scolorite sono solo la punta dell’iceberg, un sintomo di un problema più ampio: un’amministrazione che, a detta di molti, sembra più attenta alle "scalate" politiche che alle necessità reali della città.
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