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Niente incontro a Rivarolo, la scuola cede o viene forzata?

Polemiche su Eric Gobetti, l’autonomia didattica finisce nel mirino

Niente incontro a Rivarolo

Niente incontro a Rivarolo, la scuola cede o viene forzata?

L’annuncio del presunto rinvio dell’evento all’istituto Aldo Moro di Rivarolo, in cui avrebbe dovuto intervenire lo storico Eric Gobetti, suscita apprensione perché, secondo fonti vicine a Fratelli d’Italia, la notizia sarebbe stata diffusa prima ancora che la dirigenza scolastica potesse renderla ufficiale.

La consigliera Alice Ravinale, presidente del Gruppo consiliare regionale di Alleanza Verdi Sinistra, sostiene che questo comportamento rappresenti un grave colpo alla libertà di insegnamento e alla possibilità di discutere apertamente all’interno delle scuole.

Ravinale ritiene che, qualora siano stati esponenti politici a imporre la sospensione dell’incontro, si sarebbe di fronte a una chiara intromissione negli spazi didattici, poiché i docenti dovrebbero sentirsi liberi di svolgere il proprio ruolo senza subire attacchi esterni. La situazione appare ancora più inquietante se si considera l’insistenza con cui alcuni partiti, che spesso accusano gli avversari di cancel culture, finiscono per adottare metodi simili creando vere e proprie “liste di proscrizione” per autori ritenuti scomodi. Gobetti, infatti, è spesso al centro di polemiche e riceve minacce rivolte alla sua persona, al punto da non poter esercitare il proprio mestiere con serenità.

La vicenda induce a riflettere sul valore del pensiero critico, indispensabile per gli studenti che, invece di assistere a un confronto dialettico anche con voci “controverse”, rischiano di vedere il ventaglio delle informazioni ridotto a un’unica prospettiva autorizzata dall’alto. Impedire la presenza di uno scrittore bollato come “negazionista” vuol dire porre limiti alla pluralità e calare i paraocchi di fronte a teorie che, se prive di fondamenta, andrebbero smentite attraverso il ragionamento e non messe a tacere con divieti.

La scuola dovrebbe essere un luogo in cui si insegna a discutere, non uno spazio da cui escludere chiunque non rientri in determinati canoni di pensiero.

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