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Polemica all’Istituto Aldo Moro di Rivarolo: Sinistra Italiana e Alleanza Verdi e Sinistra difendono la libertà di insegnamento

«In difesa della scuola e della libertà di pensiero: massima solidarietà a Eric Gobetti e a tutte le voci libere della storia!» si legge nel comunicato

Polemica all’Istituto

Polemica all’Istituto Aldo Moro di Rivarolo: Sinistra Italiana e Alleanza Verdi e Sinistra difendono la libertà di insegnamento

A breve ci sarà la partecipazione dello storico Eric Gobetti a un incontro sul tema delle foibe al Liceo Aldo Moro di Rivarolo. L'evento ha acceso un dibattito che ha rapidamente assunto toni aspri, soprattutto dopo l’intervento di un consigliere regionale di Fratelli d’Italia, contrario alla presenza di Gobetti in un istituto pubblico. L’iniziativa, concepita per promuovere l’approfondimento storico e la riflessione critica su eventi drammatici della nostra storia, è stata invece oggetto di polemiche e attacchi che, secondo molti, mettono a rischio i principi di libertà di pensiero e pluralismo.

A prendere posizione contro queste pressioni è stata la Commissione istruzione di Sinistra Italiana Piemonte e il gruppo consiliare di Alleanza Verdi e Sinistra Piemonte, che hanno espresso una ferma condanna nei confronti delle dichiarazioni del consigliere di Fratelli d’Italia. I rappresentanti delle forze di sinistra hanno evidenziato quanto sia fondamentale garantire alla scuola pubblica la libertà di insegnamento, lontana dalle ingerenze politiche e da qualsiasi tentativo di proporre una lettura revisionista di fatti storici complessi e tragici. Proprio la vicenda delle foibe, drammatico capitolo del Novecento, richiede un approccio rigoroso e super partes, in cui la ricerca e il dialogo siano al centro del percorso formativo.

Secondo i firmatari della nota, l’atteggiamento critico verso Gobetti rappresenta un pericoloso precedente: ostacolare l’invito di un relatore, solo perché ritenuto non conforme a una certa narrazione, costituisce una forma di censura di cui a farne le spese potrebbe essere anzitutto la scuola, luogo deputato alla formazione di cittadini consapevoli. «No alle ingerenze della destra estrema nella scuola pubblica, sì alla libertà di insegnamento», hanno ribadito, sottolineando che la discussione, purché motivata e costruttiva, è parte integrante della democrazia e del patrimonio culturale italiano.

A prescindere dalla visione politica, il confronto storico deve conservare un carattere aperto e pluralistico, senza scadere in tentativi di strumentalizzazione. Ecco perché il caso di Eric Gobetti, pur partendo da un dibattito locale, ha assunto una valenza più ampia: difendere il principio per cui la ricerca e la didattica non debbano essere condizionate da interessi politici, ma ispirate all’esame critico delle fonti e alla passione per la verità storica. Per molti, Gobetti ha tutto il diritto di intervenire nel merito della questione, qualunque ne sia la conclusione o l’interpretazione degli eventi. È su questo diritto che le forze progressiste stanno facendo quadrato, sperando che l’episodio serva da monito contro altri futuri attacchi alla libertà di studio.

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