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07 Marzo 2025 - 16:47
Cinque anni dopo il lockdown: stop alle multe ai no-vax e addio ai Dpcm (foto di repertorio)
L’8 marzo 2020 è una data che l’Italia non dimenticherà facilmente. Quella sera, in una drammatica diretta televisiva, l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte annunciava il primo lockdown nazionale, con la frase destinata a entrare nella storia: "Io resto a casa". Il Paese si fermava nel tentativo di arginare la diffusione del Covid-19, dopo le prime zone rosse istituite tra Lombardia e Veneto. Da allora, cinque anni e quasi 27 milioni di casi totali e 198 mila morti dopo, la gestione della pandemia è oggetto di profonde revisioni, tra cui l’abolizione delle multe per i no-vax e la fine dell’uso dei Dpcm per eventuali future emergenze sanitarie.
Nel febbraio del 2024, il governo ha istituito una commissione parlamentare d’inchiesta per far luce sulle decisioni prese durante l’emergenza sanitaria. La commissione, attiva da un anno, ha raccolto numerose testimonianze, tra cui quelle dell’ex commissario straordinario Domenico Arcuri, coinvolto nell’indagine sulla fornitura di mascherine dalla Cina, da cui è stato assolto dopo che il reato di abuso d’ufficio è stato depenalizzato.
Il nuovo piano pandemico, elaborato dal governo Meloni, introduce regole più rigide per l’adozione di misure restrittive, limitando la possibilità di imporre restrizioni alla libertà personale solo in situazioni di "pandemia di carattere eccezionale", ma senza più l’utilizzo dei Dpcm, strumento legislativo largamente impiegato tra il 2020 e il 2021. Il 25 gennaio 2024, inoltre, è entrato in vigore il decreto che cancella le sanzioni per chi non ha rispettato l’obbligo vaccinale.
Tornando indietro nel tempo, il 21 febbraio 2020 segna l’inizio ufficiale dell’emergenza sanitaria in Italia con la morte di Adriano Trevisan, 78 anni, residente a Vo' Euganeo, primo decesso italiano per Covid-19. Il paziente numero 1 fu identificato in Mattia Maestri, 38enne di Codogno, i cui movimenti vennero monitorati in ogni dettaglio per ricostruire la catena dei contagi. Seguirono giorni surreali, con città deserte, striscioni con 'Andrà tutto bene' appesi ai balconi, strade pattugliate dalle forze dell’ordine e il coprifuoco. Bergamo, devastata da migliaia di decessi, divenne il simbolo della tragedia.
Il 27 dicembre 2020, il giorno del Vaccine Day, segnò una svolta, con i primi italiani vaccinati e le immagini delle dita alzate a formare la V di vittoria. Ma con i vaccini arrivarono anche le contestazioni del movimento no-vax, contrarie all’introduzione dell’obbligo vaccinale e del Green Pass. Dopo oltre due anni di restrizioni, il 31 marzo 2022 venne dichiarata la fine dello stato di emergenza, seguito dalla stessa decisione da parte dell’OMS il 5 maggio 2023.
Cinque anni dopo, l’Italia si interroga sulla gestione di una delle crisi più drammatiche della sua storia recente. La nuova strategia punta a evitare le misure emergenziali del passato, bilanciando tutela della salute pubblica e diritti individuali. Resta però il dibattito su quanto l’Italia fosse realmente preparata ad affrontare una pandemia e su come migliorare le risposte future senza ripetere gli errori del passato.
Il 27 dicembre 2020, il giorno del Vaccine Day, segnò una svolta, con i primi italiani vaccinati e le immagini delle dita alzate a formare la V di vittoria
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