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Bullismo istituzionale e memoria storica: il caso Gobetti e l'attacco alla scuola di Rivarolo

Il consigliere Ravello (FdI) contro l’iniziativa dell’Istituto “Aldo Moro” con lo storico Eric Gobetti. La CGIL denuncia: "Un attacco alla libertà d’insegnamento".

Bullismo istituzionale

Bullismo istituzionale e memoria storica: il caso Gobetti e l'attacco alla scuola di Rivarolo

Un nuovo scontro politico si consuma nel dibattito pubblico italiano intorno alla memoria storica e alla libertà d’insegnamento. Al centro della polemica l’Istituto "Aldo Moro" di Rivarolo, che ha invitato lo storico Eric Gobetti a intervenire su un’iniziativa dedicata alla ricostruzione storica delle foibe. La decisione della scuola ha suscitato la dura reazione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Ravello, che ha bollato l’evento come una "meschinità", un "schiaffo" alla storia e un atto di "revisionismo".

Le parole di Ravello, secondo la CGIL di Torino, non sarebbero soltanto un’espressione di dissenso politico, ma un vero e proprio atto di "bullismo istituzionale", con il rischio di fomentare intimidazioni e attacchi nei confronti di chi promuove un approccio critico e documentato alla storia. Il sindacato sottolinea che Gobetti è da tempo nel mirino dell’estrema destra, vittima di minacce e aggressioni, proprio per il suo lavoro di ricerca storica sulle foibe e sulla Resistenza.

L’episodio si inserisce in un quadro più ampio di tensioni ideologiche intorno alla narrazione della storia italiana. Da anni, infatti, una parte della destra politica utilizza la tragedia delle foibe come elemento di contrapposizione alla Resistenza, nel tentativo di riscrivere la memoria collettiva. La CGIL, nel suo comunicato, ribadisce che non si possono mettere sullo stesso piano la complessità della vicenda delle foibe e il valore fondativo della Resistenza per la Repubblica e la Costituzione italiana.

Ma il consigliere Ravello non si è limitato alle dichiarazioni: ha pubblicamente identificato coloro che hanno organizzato l’iniziativa della scuola, esponendoli a possibili attacchi. Un gesto che la CGIL definisce "pericoloso", perché nella logica della politica aggressiva non si tratta solo di una contestazione, ma di un tentativo di delegittimazione e di intimidazione nei confronti di chi promuove una lettura storica non conforme alla narrazione della destra estrema.

Il sindacato torinese chiama Ravello a riflettere e a liberare la sua agenda per il 24 aprile, giornata in cui si celebra la Resistenza, e ricorda che "fare i fascisti in democrazia è facile", ma che la Repubblica italiana si fonda su chi ha combattuto per la libertà, non su chi la nega.

Accanto alla scuola di Rivarolo e a Eric Gobetti si schiera la CGIL, esprimendo solidarietà e difendendo con forza la libertà d’insegnamento, baluardo fondamentale di una società democratica. "Il patriottismo è quello della Costituzione, il resto è solo vuoto culturale e politico", conclude il sindacato.

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