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04 Marzo 2025 - 14:33
Dopo l’incontro con i cittadini, avvenuto giovedì 27 febbraio in Piazzetta Cavaliere, l’amministrazione di Ciriè ha iniziato i lavori di riqualifica del corso Nazioni Unite, che da tempo è oggetto di interesse. Al termine dell’evento, abbiamo pubblicato un articolo, compreso di video, in cui abbiamo ripreso i temi più dibattuti. Tra questi, vi è il progetto di abbattimento degli alberi.
Già durante l’incontro alcuni cittadini hanno espresso il proprio dissenso, chiedendo se questa operazione fosse davvero necessaria. La risposta della sindaca Loredana Devietti è stata chiara: “In questi anni le piante, piantate evidentemente tempo fa senza troppa lungimiranza, hanno determinato la fuoriuscita delle radici sia verso l'esterno ma anche verso l'interno, e questo ha fatto sì che molte delle lamentele che in questi anni si sono succedute fossero dovute proprio al fatto che i marciapiedi non fossero particolarmente utilizzabili”.
Inoltre, l’amministrazione ha ricordato che il progetto non prevede solo l’abbattimento, ma “la sostituzione del filare di alberi esistenti con nuovi esemplari particolarmente indicati per specie e dimensioni al contesto urbano”. Di fronte a queste affermazioni, molti cittadini presenti hanno approvato il progetto.
Molti ma non tutti. Rimangono alte le voci di alcuni cittadini che ribadiscono il proprio dissenso e che si mostrano contrari a questa opera. Tra questi c’è Daniela Lazzarino, professoressa che vive a Ciriè, che da anni si spende per salvaguardare il verde pubblico della Città. Nel 2023 Lazzarino aveva già rilasciato al nostro giornale un’intervista in cui criticava aspramente l’operazione di riqualificazione del giardino di Palazzo d’Oria, e prima ancora si era battuta (vincendo) per salvare i tigli di piazza Rossetti dal progetto di abbattimento.
Di fronte al nuovo progetto di riqualificazione urbana che interesserà il corso Nazioni Unite, Lazzarino ha rilasciato una lettera aperta e rivolta all’amministrazione, che pubblichiamo interamente.
La lettera:
È ripartita inarrestabile la motosega dell'amministrazione del comune di Ciriè: 40 liquidambar sacrificati a un nuovo progetto "riqualifica": la posta in ballo questa volta è 1.500.000 euro, finanziati tramite PNRR. Dopo il progetto riqualifica del municipio, con l'abbattimento degli storici pini, rimpiazzati da dieci alberelli , un'aiuola tanto decantata che non fiorisce ancora e sei panchine, è la volta di corso Nazioni, dove i quaranta alberi che hanno visto nascere e crescere intere generazioni di Ciriacesi, verranno abbattuti senza appello alcuno e sostituiti da alberelli che raggiungono l'altezza di qualche metro, i Pyri Calleryana, tra l'altro conosciuti per l'odore spiacevole, pungente, che emanano durante la fioritura. La causa dell'abbattimento: "la messa in sicurezza dell'area pedonale e la sostituzione del collettore interrato del canale Disturba". In sostanza, le radici degli alberi, in superficie, hanno sollevato il marciapiede e sotto si sono infiltrati nel canale che verrà sostituito. L'obiettivo è il rinnovamento di una delle più importanti arterie stradali di Ciriè, e molto altro riguardante la rete gas e quella idrica .... quello che però desta sgomento è l'inappellabile abbattimento di tutti i quaranta alberi di cui resterà una catasta di segatura ed un vuoto insostituibile. Parlando con i residenti del quartiere ho colto il loro stupore, poi il turbamento: questi alberi sono il cuore di corso Nazioni unite, sono il Corso stesso. Pensando a questo lungo rettilineo viene in mente la lunga alberata dei maestosi alberi che hanno accompagnato, dato ombra, abbellimento, ossigeno, a residenti e passanti per più di cinquanta anni. E considerato che tale specie resiste fino a 150 anni si parla di taglio in pieno vigore della pianta. Paradossale ma vero, dire che solo uno su dieci dei residenti con cui ho parlato è informato. Solo uno per avere partecipato all'incontro di giovedì scorso tenuto dagli amministratori per illustrare il progetto, tra l'altro dice di non avere capito nulla, di avere visto una foto sbiadita e che "è stato deciso così". Una signora si ferma a guardare impietrita la distruzione di un albero, dichiara di non sapere nulla, rimane ad ascoltare incredula e mi chiede di informare la gente, fare una petizione. Un ragazzo mi ringrazia di averlo informato, mi chiede come si possa fermare questo massacro. Un impiegato dell'autoscuola vicino al bar prospiciente al viale, si affaccia costernato alla vista degli operatori che armati di motosega abbattono gli alberi che "hanno la sua età". Un danneggiamento di tale portata del patrimonio arboreo della città, induce alcune riflessioni da portare all'attenzione della sindaca, della sua giunta e da condividere con chi rimane basito di fronte a un immane scempio pensando impotente che "non c'è alcun rimedio".
Perché tali errori-orrori non accadano, mi sento in dovere di ricordare a cittadini e amministratori in particolare due tra i valori fondanti, due Principi fondamentali di una buona amministrazione comunale:
- Il Comune favorisce e promuove la partecipazione dei cittadini, sia per l'intrinseco valore democratico della stessa, sia al fine di individuare le soluzioni migliori ai problemi della comunità...
- Il Comune al fine di assicurare la trasparenza dell'attività amministrativa, assicura alla popolazione informazioni sull'attività svolta...
Alla luce di questi principi, mi chiedo e domando agli amministratori:
Perché il progetto riqualifica di Corso nazioni Unite non è stato condiviso in tempo ed in modo adeguato dagli amministratori ai cittadini, dato che ad oggi la maggior parte dei residenti e non , sanno meno di quanto necessita per proporre soluzioni migliori di quella dell'Amministrazione comunale, prospettata come unica e inappellabile?
Perché a tutt'oggi, data di inizio dei lavori di abbattimento degli alberi non c'è un cartello che segnali l'abbattimento per informare passanti e residenti, ma solo qualche divieto di sosta con una spiegazione criptica che fa riferimento a dei lavori indefiniti da portare a termine?
Perché non hanno ancora esposto il progetto riqualifica, anche a grandi linee, in corso Nazioni in un cartellone visibile a tutti i passanti?
Perché l'ottica che guida la realizzazione del progetto, anche prescindendo da una condivisione anticipata ai cittadini, non è stata ecologica, non ha dimostrato una volontà politica, uno spirito di attenzione al verde, puntando a preservare ad ogni costo come obiettivo prioritario la salvezza del nostro storico viale alberato?
Perché piuttosto che abbattere gli alberi per le radici che hanno sollevato il marciapiede, non potrebbe essere sollevato di qualche centimetro il marciapiede e creata un'aiuola, con una piccola recinzione intorno a ciascun albero?
Perché abbattere tutti gli alberi? Può essere cortesemente e a rigore di trasparenza, dimostrata a tutti i cittadini la perizia sulla profondità e il danno delle radici di ciascun albero sul canale da sostituire?
In nome di tutti i cittadini di Ciriè che non approvano questa drastica soluzione, che pensano agli alberi come a un patrimonio irrinunciabile, chiedo di fermare la strage e salvare il salvabile.
Daniela Lazzarino
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