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04 Marzo 2025 - 10:52
Emergenza medici di famiglia: oltre 5.500 professionisti mancanti in Italia! Il Canavese non è da meno!
La carenza di medici di medicina generale in Italia sta raggiungendo livelli critici, con oltre 5.500 professionisti mancanti sul territorio nazionale. Questo fenomeno sta rendendo sempre più difficile per i cittadini trovare un medico di famiglia, soprattutto nelle regioni più popolose. Secondo il rapporto della Fondazione Gimbe, entro il 2027 si prevede il pensionamento di 7.300 medici, mentre il numero di giovani che scelgono questa professione continua a diminuire. In particolare, nel 2024, il 15% delle borse di studio per la formazione in medicina generale non è stato assegnato, con punte superiori al 40% in sei regioni.
Questa situazione è aggravata dall'invecchiamento della popolazione, che aumenta la domanda di assistenza sanitaria. Negli ultimi 40 anni, gli over 80 sono triplicati e più della metà di essi soffre di due o più malattie croniche. La Fondazione Gimbe sottolinea come la proposta politica di rendere i medici di famiglia dipendenti del sistema sanitario sia avanzata senza una valutazione approfondita degli impatti economici, contributivi, organizzativi e professionali.
Il rapporto evidenzia anche un calo significativo dei medici di famiglia in alcune regioni tra il 2019 e il 2023: -39% in Sardegna, -25,8% in Puglia, -20,9% in Calabria e -16,7% in Abruzzo. Solo la Provincia Autonoma di Bolzano registra un lieve aumento dell'1%. Nelle Marche e nella Provincia Autonoma di Trento le diminuzioni sono rispettivamente dell'1,7% e del 3,3%.
Medico di base
Il Canavese, area del Piemonte, sta vivendo una situazione particolarmente critica. In diversi comuni, centinaia di cittadini si trovano senza assistenza sanitaria, spesso dall'oggi al domani. La carenza di medici di base è diffusa soprattutto nei comuni più piccoli e nelle aree montane, dove la popolazione è mediamente più anziana e necessita di un'assistenza sanitaria costante. In alcuni casi, i medici prossimi alla pensione hanno deciso di prorogare il servizio per non lasciare scoperti i propri pazienti, ma senza una soluzione strutturale, la carenza rischia di diventare cronica.
Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, afferma che l'allarme riguarda ormai tutte le regioni e deriva da una programmazione inadeguata che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi. Negli ultimi anni, la professione ha perso sempre più attrattività, rendendo difficile per i cittadini trovare un medico vicino a casa, con conseguenti disagi e rischi per la salute, soprattutto per anziani e persone fragili.
Il timore è che dalla mancata programmazione si sia passati alla scarsa attrattività della professione. Il rischio concreto è lasciare milioni di persone senza medico di famiglia, peggiorare la qualità dell'assistenza territoriale e compromettere la salute delle persone, soprattutto dei più anziani e fragili. Oltre a ciò, si rischia di compromettere la riuscita della riforma prevista dal Pnrr, per la quale il Paese si è indebitato.
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