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Un viaggio nella Memoria: i giovani di Leini e del Canavese ad Auschwitz per ricordare e costruire il futuro

Grazie al progetto MEMO4EU promosso dalla Città Metropolitana di Torino, un gruppo di ragazzi e ragazze ha vissuto un'esperienza formativa nei luoghi della Shoah, diventando ambasciatori della Memoria per le generazioni future.

Un viaggio nella Memoria: i giovani di Leini e del Canavese ad Auschwitz per ricordare e costruire il futuro

Dal 23 al 28 febbraio, un gruppo di giovani del Canavese, tra cui ragazzi e ragazze di Leini, ha partecipato al viaggio della Memoria nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, in Polonia.

L’iniziativa, denominata MEMO4EU, è stata promossa dalla Città Metropolitana di Torino con l’obiettivo di offrire ai giovani un’esperienza diretta della storia della Shoah, per riflettere sul presente e sulle sfide dell’Europa contemporanea.

Grazie alla collaborazione tra l’ente metropolitano e il Comune di Leini, diversi giovani leinicesi hanno potuto prendere parte a questa esperienza formativa, unendosi ai tanti ragazzi e ragazze provenienti da tutta Italia. Un’opportunità resa possibile dai fondi messi a disposizione dalla Città Metropolitana di Torino, che ha voluto ampliare la partecipazione proprio per permettere a più giovani di diventare "ambasciatori della Memoria" nelle loro comunità.

Il ruolo della Città Metropolitana di Torino è stato fondamentale nella realizzazione di MEMO4EU. L’ente ha finanziato il viaggio e ha partecipato attivamente all’esperienza con la presenza del vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, che ha accompagnato i ragazzi lungo il percorso e ha condiviso le sue riflessioni sul valore della Memoria.

I giovani del progetto MEMO4EU

“Il tempo speso con i ragazzi è sempre un tempo speso bene. È crescita, riconnessione con il presente, speranza -  ha dichiarato Suppo -  Ci tenevo particolarmente a trascorrere questi due giorni con i 350 ragazzi, provenienti da tutta Italia, che hanno deciso di vivere un’esperienza non solo di conoscenza dell’Olocausto, ma anche di consapevolezza rispetto al tempo cupo che stiamo vivendo". 

Il viaggio ha avuto diverse tappe simboliche, partendo dalla città di Cracovia, dove i partecipanti hanno visitato la fabbrica di Oskar Schindler, il ghetto ebraico e altri luoghi legati alla persecuzione nazista.

Il momento più toccante è stato senza dubbio l’ingresso nei campi di Auschwitz e Birkenau, dove milioni di persone furono sterminate tra il 1940 e il 1945. Un’esperienza intensa, capace di lasciare un segno indelebile nei giovani partecipanti.

"Tutto parla di un orrore organizzato e incomprensibile - ha dichiarato Suppodal quale però i nostri nonni hanno saputo trarre un insegnamento importante: un’Europa dei popoli come unico strumento per garantire la pace.
Un insegnamento che, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, viene tradito ogni giorno".

Oltre alla visita ai luoghi della Shoah, i ragazzi hanno avuto l’occasione di ascoltare la testimonianza di Vito Fiorino, un uomo che nel 2013 ha salvato 47 migranti naufragati nel Mediterraneo.

"Un uomo ‘normalmente eccezionale’ - ha commentato Suppo - un giusto tra le nazioni, che ha saputo scegliere da che parte stare. La sua testimonianza è stata un colpo al cuore, ma anche uno stimolo a fare ognuno la propria parte".

Il progetto MEMO4EU non si conclude con il viaggio: i partecipanti, infatti, saranno chiamati a divulgare nelle loro comunità ciò che hanno visto e vissuto, diventando veri e propri testimoni della Memoria.

La visita nei campi di sterminio 

I giovani di Leini e del Canavese avranno il compito di raccontare la loro esperienza nelle scuole, nei luoghi di aggregazione e nelle iniziative pubbliche, affinché il messaggio di Auschwitz non resti confinato al passato, ma diventi uno strumento per costruire un futuro più consapevole.

"Ogni destino non è già scritto in partenza. Siamo noi che lo costruiamo con le nostre scelte, e anche quando tutto sembra voltare al peggio, o quando ci sentiamo soli, non dobbiamo smettere di impegnarci per un mondo diverso - ha concluso Jacopo Suppo -  Tutto questo è stato possibile grazie ai ragazzi e alla ragazze di Spostiamo Mari e Monti, instancabili costruttori di futuro". 

Un viaggio che ha lasciato il segno nei ragazzi di Leini e del Canavese, nella convinzione che solo attraverso la conoscenza e l’impegno si possa costruire un mondo più giusto e pacifico.

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