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Propaganda e negazionismo al Liceo Aldo Moro di Rivarolo? Scoppia la polemica!

La decisione della Dirigente Borelli e del Prof. Riccabone di invitare il controverso saggista scatena proteste e sdegno tra politici, istituzioni e famiglie

Rivarolo

Rivarolo, Eric Gobetti terrà una lezione al Liceo Aldo Moro. Genitori e istituzioni: "Non dovrebbe esserci spazio per meschinità simili nelle scuole!”

Sta suscitando forti polemiche l’iniziativa promossa dal Liceo Aldo Moro di Rivarolo Canavese, dove il prossimo 11 marzo si terrà una lezione di Educazione Civica con relatore lo storico e saggista Eric Gobetti, autore del libro “E allora le Foibe?”. La decisione della Dirigente Scolastica Cosetta Borelli e del responsabile del Dipartimento di Filosofia e Storia, Giovanni Riccabone, di invitare in aula magna un intellettuale spesso definito “negazionista” e “revisionista” sulla tragedia delle Foibe, ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo politico locale e regionale, oltre a dividere profondamente l’opinione pubblica.

Tra i primi a intervenire sulla questione, il Vice Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte, Roberto Ravello, che ha bollato l’evento come un “ennesimo schiaffo alla storia”. Con una dichiarazione piuttosto dura, Ravello ha definito Gobetti un personaggio “da sempre accompagnato da veleno negazionista e revisionista” e si è rivolto direttamente al Dipartimento di Filosofia e Storia dell’istituto, chiedendo: “Cosa ci sarebbe di storico nel raccontare una realtà distorta e travisata per ideologia politica? E, soprattutto, come si possa anche solo lontanamente pensare che le ore di una simile conferenza siano conteggiate come Educazione Civica?”

Secondo Ravello, parlare delle Foibe con un ospite che più volte è stato accusato di minimizzare la tragedia subita da tanti italiani sotto il regime di Tito costituirebbe una vera e propria offesa alla memoria delle vittime.“Parliamo di un personaggio che si è fatto fotografare con la maglia di Tito e con il pugno chiuso alzato". Il Vice Capogruppo di Fratelli d’Italia ha poi proseguito: “Chiedo al Dirigente Scolastico, Cosetta Borelli, di annullare l’iniziativa o comunque di rimodularla profondamente. Un comizio della menzogna sarebbe una sconfitta per tutti.”

Il sindaco di Rivarolo Canavese, Martino Zucco Chinà, ha invece assunto un tono più diplomatico, senza però nascondere la sua perplessità:

“Premesso che mi sono dovuto documentare su Eric Gobetti, di cui ignoravo l’esistenza, non esprimerò alcun giudizio sullo storico e sulle sue opere. Tuttavia, il personaggio appare fortemente divisivo, contrariamente ad altri autori che godono di un apprezzamento più trasversale. Da ex allievo del Moro, avrei preferito che il liceo cittadino avesse fatto una scelta più moderata ed equilibrata, in linea con la tradizione della nostra città.”

Pur riconoscendo l’autonomia scolastica, il primo cittadino ha voluto sottolineare come certe iniziative possano avere ripercussioni sull’immagine dell’istituto: “Da ex dirigente formativo considero sempre gli effetti che ogni offerta scolastica può indurre sulle iscrizioni future e sull’apprezzamento delle famiglie. Non vorrei che una decisione del genere possa compromettere la fiducia in un istituto storicamente riconosciuto per qualità ed equilibrio didattico.”

Politici, istituzioni e genitori fanno fronte comune

Infine, le parole di Alessia Cuffia, Assessore del Comune di Rivarolo Canavese, che ha accolto le perplessità dei genitori pur chiarendo come l’amministrazione non fosse stata minimamente coinvolta nell’organizzazione dell’evento: “Siamo di fronte a un’iniziativa dell’istituto scolastico e non del Comune. Non siamo stati interpellati né abbiamo concesso alcun patrocinio. A mio avviso, ritengo inopportuno concedere uno spazio a uno dei principali saggisti revisionisti e negazionisti presenti in Italia su un tema, quello delle Foibe, che è ancora una ferita aperta per molti dei nostri connazionali.”

L’Assessore ha poi espresso l’auspicio che, per una questione di rispetto della memoria, l’evento venga annullato o, quantomeno, riconsiderato: “La memoria e l’onore dei nostri martiri devono essere difesi senza esitazione. Per questo ripongo fiducia nel buon senso del Dirigente Scolastico, auspicando la cancellazione di tale iniziativa.”

Molti genitori degli alunni hanno espresso il timore che l’evento si trasformi in un’occasione di propaganda e di “negazionismo” su una pagina dolorosa della storia italiana. Le voci critiche puntano il dito contro la scelta di inserire la conferenza nel monte ore di Educazione Civica, segnalando come sia inopportuno, se non addirittura offensivo, assimilare allo studio dei valori costituzionali un intervento percepito come ideologicamente sbilanciato.

In seguito al clamore suscitato, non è da escludere che la Dirigente Scolastica e il Dipartimento di Filosofia e Storia decidano di “rimodulare” l’evento, ad esempio trasformandolo in un dibattito a più voci, invitando storici con posizioni diverse, o fornendo agli studenti un ampio apparato di materiali didattici che presentino la pluralità di sguardi sulle Foibe.

Al momento, tuttavia, non risultano comunicazioni ufficiali da parte dell’istituto. Resta da vedere se le pressioni di esponenti politici e di parte dell’opinione pubblica porteranno all’annullamento della conferenza o a un suo ripensamento.

La vicenda che coinvolge l’invito di Eric Gobetti al Liceo Aldo Moro di Rivarolo Canavese è emblematica del delicato equilibrio tra libertà di ricerca e di insegnamento e necessità di tutelare la memoria storica. Mentre alcuni rivendicano il diritto di affrontare qualunque tema in ambito scolastico, sottolineando l’importanza del pensiero critico, altri invocano una maggiore cautela e chiedono rispetto per le vittime di una tragedia ancora troppo dolorosa.

Nel frattempo, i cittadini rivarolesi – alunni, genitori, docenti e autorità – attendono un eventuale passo da parte dell’istituto o un chiarimento ufficiale su come sarà gestito l’incontro. E, mentre l’11 marzo si avvicina, resta alta la tensione intorno a un evento che, nel bene o nel male, ha già suscitato un acceso dibattito sia culturale sia politico.

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