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25 Febbraio 2025 - 11:31
Torino tra licenziamenti e crisi dell’automotive: il settore affronta una tempesta
Un venerdì nero per i lavoratori di Viasat, un’azienda che un tempo rappresentava l’eccellenza della mobilità tecnologica, ora al centro di una pesante ristrutturazione. Durante una riunione virtuale su Zoom, 40 dipendenti hanno ricevuto la notizia della loro immediata uscita dall’azienda, una scelta dettata dall’aumento dell’esposizione debitoria e dalla necessità di ridurre i costi.
Il colosso, fondato nel 2004 da Domenico Petrone, è stato acquisito da Targa Telematics, partecipata da Investindustrial di Andrea Bonomi, e la nuova gestione ha scelto di procedere con tagli drastici. Ma l’effetto domino non si ferma qui. Vem Solutions, società di Venaria Reale specializzata in dispositivi satellitari per l’automotive, ha annunciato il licenziamento di 40 lavoratori su 76, una conseguenza diretta della perdita di commesse, probabilmente legata alla crisi di Viasat.
Il settore automotive italiano è in sofferenza da tempo, ma il 2025 ha inaugurato una nuova fase di contrazione. Maria Teresa Gobbato della Fiom Cgil avverte che questo potrebbe essere solo l’inizio di una serie di licenziamenti. Il futuro di aziende come V&G Vehicle Engineering & Design, già in difficoltà dopo l’esaurimento degli ammortizzatori sociali, è appeso a un filo, con 15 lavoratori a rischio. I sindacati chiedono un incontro urgente con la Regione Piemonte per attivare la cassa integrazione dedicata al settore auto, finanziata con 20 milioni di euro dal governatore Alberto Cirio.
Settore automobilistico in crisi
Nel frattempo, l’industria automobilistica europea mostra segnali preoccupanti. Le immatricolazioni sono scese del 2,1% a gennaio rispetto allo stesso mese del 2024, con un crollo del 18,8% rispetto a gennaio 2019, prima della pandemia. Stellantis ha registrato una flessione delle vendite del 16%, con una quota di mercato in calo dal 18% al 15,5%. Sigrid de Vries, direttore generale dell’ACEA, sottolinea che l’Europa deve accelerare la transizione verso l’elettrico, dato che le auto a batteria coprono solo il 15% del mercato, ben lontano dall’obiettivo del 25% richiesto per rispettare le normative ambientali del 2025.
I principali mercati europei faticano a recuperare: la Francia ha segnato un -6,2% rispetto al 2024 e un impressionante -26,1% rispetto al 2019; la Germania ha registrato un calo del 2,8% rispetto al 2024 e del 21,9% rispetto al 2019. In Italia, le immatricolazioni sono diminuite del 5,8% su base annua e del 19,1% rispetto ai livelli pre-pandemia. L’innovazione tecnologica e l’adattamento alle nuove normative ambientali saranno le chiavi per sopravvivere a una crisi che sta ridisegnando il panorama della mobilità europea.
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