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Elkann scommette su Trump: 5 miliardi negli USA, neanche un euro in Italia

John Elkann incontra Donald Trump e annuncia investimenti miliardari. Riapertura dello stabilimento di Belvidere, pick-up e stabilità per i lavoratori americani. Una rottura netta con l’era Biden

Stellantis: Investimenti Oltreoceano e Cassa Integrazione in Italia, il Dilemma dei Lavoratori

John Elkann

Stellantis si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia americana. La multinazionale italo-franco-statunitense ha annunciato un piano di investimenti da oltre 5 miliardi di dollari, che vedrà il rilancio e il potenziamento di diversi stabilimenti produttivi negli Stati Uniti. Un annuncio che segna una chiara discontinuità rispetto agli anni precedenti e che arriva a pochi giorni dall’incontro tra il presidente John Elkann e l’ex presidente Donald Trump, organizzato poco prima dell’insediamento ufficiale del tycoon a Washington.

Donald Trump

In una lettera indirizzata ai dipendenti americani, il chief operating officer del Nord America, Antonio Filosa, ha spiegato il significato di queste mosse, sottolineando che rientrano nel “nostro impegno a investire nelle nostre attività negli Stati Uniti per far crescere la nostra produzione automobilistica qui”. Filosa ha anche rivelato i dettagli dell’incontro tra Elkann e Trump, descrivendolo come un momento cruciale per definire la nuova strategia aziendale. “Volevo farvi sapere che la settimana scorsa, prima del giuramento, il nostro presidente John Elkann ha incontrato il presidente Trump per condividere il nostro entusiasmo per il suo forte impegno nei confronti dell'industria automobilistica statunitense e per tutto ciò che ciò significa per l'occupazione americana e per l'economia in generale”, ha scritto Filosa.

Gli investimenti annunciati prevedono interventi sostanziali negli stabilimenti di Belvidere, Toledo e Kokomo, tra gli altri. Questi impianti saranno protagonisti di un piano di rilancio che include la produzione di nuovi modelli, in particolare pick-up di medie dimensioni e componenti per veicoli elettrici. Filosa ha aggiunto che “John ha detto al presidente che, basandoci sulla nostra orgogliosa storia di oltre 100 anni negli Stati Uniti, intendiamo portare avanti tale eredità rafforzando ulteriormente la nostra impronta manifatturiera negli Stati Uniti e fornendo stabilità alla nostra grande forza lavoro americana”.

Dopo anni di incertezza sotto la precedente amministrazione, l’annuncio segna un cambio di rotta significativo per Stellantis. Secondo quanto riportato, diversi progetti erano stati bloccati durante la presidenza di Joe Biden, a causa di difficoltà legate alla catena di approvvigionamento globale e a politiche meno favorevoli all’industria automobilistica. L’incontro con Trump sembra aver sbloccato questa situazione, fornendo un nuovo impulso agli investimenti. Elkann avrebbe assicurato all’ex presidente che Stellantis “porterà immediatamente avanti una serie di importanti investimenti che erano stati fermati sotto la presidenza Biden”.

Uno dei punti chiave discussi durante l’incontro tra Elkann e Trump è stato il rafforzamento della base manifatturiera americana. Elkann avrebbe sottolineato che “il nostro impegno negli Stati Uniti non è solo una strategia economica, ma un dovere verso la nostra forza lavoro americana e le comunità in cui operiamo”. Parole che sembrano riflettere una strategia più ampia di Stellantis, orientata a garantire non solo il rafforzamento industriale ma anche la stabilità occupazionale.

Il caso dello stabilimento di Belvidere, Illinois, è emblematico. Dopo mesi di speculazioni sulla sua chiusura definitiva, Stellantis ha confermato un investimento da 1,2 miliardi di dollari per la produzione di un nuovo pick-up di medie dimensioni. L’iniziativa garantirà circa 1.500 posti di lavoro, portando una boccata d’ossigeno a una comunità che dipende fortemente da quell’impianto. Simili piani sono stati annunciati per gli impianti di Toledo, Ohio, e Kokomo, Indiana, che beneficeranno di aggiornamenti tecnologici per sostenere la produzione di modelli Jeep e componenti per veicoli elettrici.

Questo cambio di passo non è passato inosservato nemmeno tra i sindacati. Il recente contratto siglato con lo United Auto Workers (UAW), dopo sei settimane di sciopero, ha aperto la strada a una maggiore collaborazione tra Stellantis e i rappresentanti dei lavoratori. Gli investimenti annunciati sono stati accolti con favore, poiché rappresentano una garanzia di stabilità per migliaia di famiglie americane.

Parallelamente agli investimenti negli Stati Uniti, Stellantis continua a guardare al futuro dell’automotive con la sua piattaforma di veicoli elettrici STLA Small. Sebbene destinata inizialmente agli stabilimenti di Vigo e Saragozza, in Spagna, la piattaforma rappresenta un elemento chiave anche per il mercato americano, dove la transizione verso l’elettrico è sempre più centrale.

La strategia di Stellantis negli Stati Uniti sembra dunque orientata a bilanciare tradizione e innovazione. Da un lato, il rilancio degli impianti storici e la produzione di modelli iconici come i pick-up Jeep; dall’altro, la progressiva transizione verso l’elettrico, con un occhio di riguardo per le esigenze del mercato e le politiche industriali della nuova amministrazione.

Insomma, l’annuncio di Stellantis segna un passo importante non solo per l’azienda, ma per l’intera industria automobilistica americana. Se il dialogo con Trump rappresenta un nuovo inizio, resta da vedere come la multinazionale saprà coniugare i propri interessi globali con le aspettative dei lavoratori e delle comunità locali.

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