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Stellantis dà una chance a Termoli, ma la gigafactory può saltare

L’azienda avvierà la produzione di trasmissioni ibride eDCT nel 2026, affiancando Mirafiori e Metz. I sindacati esultano ma chiedono risposte sulla gigafactory e sul futuro dello stabilimento molisano

stabilimento

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Stellantis ha annunciato che a partire dal 2026 lo stabilimento di Termoli, in Molise, inizierà la produzione di trasmissioni eDCT (Electric Dual Clutch Transmission) per veicoli ibridi, con una capacità produttiva annua stimata in 300.000 unità. Un investimento che rafforza il peso industriale dello stabilimento molisano e che lo affianca alle fabbriche di Mirafiori, in Italia, e Metz, in Francia, già operative su questa tecnologia. Per sostenere l’aumento della produzione, Stellantis ha annunciato anche il potenziamento degli stabilimenti di Sint Truiden, in Belgio, e della stessa Metz, dove verrà attivata una nuova linea di assemblaggio. Una mossa strategica per far fronte alla crescente domanda di componenti chiave per la mobilità elettrificata, che conferma la centralità dell’ibrido nella transizione energetica dell’azienda.

Stabilimento di Termoli

Lo stabilimento di Termoli

Lo stabilimento di Termoli, attualmente dedicato alla produzione di motori a combustione interna, era stato individuato da Stellantis come polo strategico per la produzione di batterie elettriche all’interno della joint venture Automotive Cells Company (ACC), che coinvolge Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies. Tuttavia, il progetto della gigafactory italiana è finito in stand-by, complice il calo della domanda di auto elettriche in Europa e il riposizionamento dell’azienda sulle batterie a più basso costo. ACC ha già avviato la produzione nella sua gigafactory francese, mentre il futuro degli stabilimenti previsti in Italia e Germania resta in bilico. La decisione definitiva sull’investimento a Termoli è attesa entro la metà del 2025, ma i sindacati temono che i ritardi possano compromettere le prospettive industriali dell’area.

Nel dicembre 2024, Stellantis ha presentato un piano di rilancio della produzione italiana che prevede il lancio di nuovi modelli e un investimento di 2 miliardi di euro nel 2025, che si aggiungono ai 10 miliardi già spesi dal 2021 al 2025. Il governo italiano ha messo sul piatto 1,6 miliardi di euro per sostenere la filiera dell’automotive, ma le incertezze sulla gigafactory e sulle future produzioni di Stellantis in Italia restano forti. I sindacati metalmeccanici hanno accolto positivamente l’annuncio della produzione di trasmissioni eDCT a Termoli, riconoscendo che è anche il frutto delle mobilitazioni dei lavoratori negli ultimi mesi. Tuttavia, chiedono garanzie sulla gigafactory e sulla stabilità industriale dello stabilimento molisano, sottolineando che l’azienda deve fornire risposte chiare sul futuro delle produzioni e dei livelli occupazionali.

La decisione di Stellantis di ampliare la produzione di componenti per l’ibrido in Italia è un segnale positivo, ma la partita della gigafactory resta aperta. L’investimento nella transizione energetica sarà cruciale per determinare il ruolo dello stabilimento di Termoli nel futuro dell’automotive italiano.

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