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22 Febbraio 2025 - 13:47
Dopo 25 anni di vuoto normativo e resistenze culturali, arriva il Sistema nazionale di valutazione dei risultati dei dirigenti scolastici. Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato oggi il decreto che segna una svolta storica per la scuola italiana: dal 2024/2025, i presidi saranno finalmente sottoposti a un sistema di valutazione strutturato, con ricadute anche sulla loro retribuzione di risultato.
Come funzionerà il nuovo sistema di valutazione
La valutazione dei dirigenti scolastici avverrà attraverso un procedimento articolato in due fasi:
Assegnazione degli obiettivi – Saranno definiti anche a livello regionale, tenendo conto delle specificità territoriali e delle esigenze delle scuole.
Valutazione finale – Affidata ai direttori degli Uffici Scolastici Regionali, con la possibilità per i presidi di un confronto (contraddittorio) e l’intervento di un organismo di garanzia.
Il nuovo sistema sfrutterà strumenti e dati forniti dal Ministero dell'Istruzione e dal Sistema nazionale di valutazione, con l’obiettivo di rendere l’operato dei dirigenti scolastici più trasparente ed efficace.
Il Ministro ha evidenziato l’importanza di questa riforma: “Si tratta di un momento storico per il comparto scuola perché il sistema di valutazione ora introdotto, che partirà già da quest'anno, arriva dopo 25 anni di assenza normativa, segnalata più volte a livello istituzionale e dovuta anche ad una forte ostilità culturale.”
Valditara ha sottolineato come il nuovo sistema “consentirà di verificare e accompagnare il raggiungimento dei risultati, al servizio degli studenti e delle famiglie, anche nella prospettiva di una crescita professionale dei dirigenti scolastici, che svolgono una funzione fondamentale per un sistema scolastico sempre più efficiente”.
L’introduzione delle pagelle per i presidi rappresenta una rivoluzione nel settore scolastico. L’obiettivo dichiarato è quello di:
Migliorare l’efficienza delle scuole attraverso la responsabilizzazione dei dirigenti.
Garantire trasparenza sui risultati raggiunti dai presidi, premiando chi ottiene buoni esiti e individuando le criticità.
Stimolare la crescita professionale dei dirigenti, incentivando buone pratiche di gestione.
Non mancano tuttavia le perplessità, specialmente tra i sindacati e alcune associazioni di categoria, che temono una burocratizzazione eccessiva del ruolo dei presidi e criteri di valutazione non sempre adeguati alla complessità della realtà scolastica.
La riforma voluta da Valditara rappresenta un primo passo verso un sistema scolastico più meritocratico, dove la qualità dell’istruzione passa anche da una gestione più efficace e responsabile. Resta da vedere come la misura sarà accolta dal mondo della scuola e quali saranno gli effetti concreti sui dirigenti scolastici e, soprattutto, sulla qualità dell’educazione per studenti e famiglie.
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