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L'Asl e la strategia del carciofo: "Un pezzo per volta e perdiamo i servizi"

Cigl e Nursind tengono alta l'attenzione sull'Ospedale di Lanzo e chiedono un incontro urgente con il Direttore Vercellino

Case di Comunità nell’Asl To 4, il direttore Vercellino: “Proveremo a rispettare i tempi ma sarà dura. Per alcune impossibile”

Case di Comunità nell’Asl To 4, il direttore Vercellino: “Proveremo a rispettare i tempi ma sarà dura. Per alcune impossibile”

Quella in atto sull’Ospedale di Lanzo sembra essere la strategia del carciofo. Un pezzo per volta e si perde tutto.

E' grande la preoccupazione dei sindacati sull'Ospedale di Lanzo, unico presidio sanitario in un territorio esteso e complesso come le Valli di Lanzo.

L’unico punto di accesso pubblico del distretto resta l’Ospedale di Cirié, che però non è strutturato per accogliere l’afflusso di pazienti provenienti da tutte le Valli di Lanzo. Questa situazione rischia di sovraccaricare ulteriormente il sistema sanitario dell’area Nord Est di Torino, aumentando i disagi per la popolazione.

Il sindacato CGIL Torino ha lanciato un allarme chiaro sulla situazione dell’ospedale, denunciando una strategia di lenta dismissione della sanità pubblica a favore di quella privata. In un comunicato ufficiale, il sindacato ha affermato:“Quella utilizzata sull’ospedale di Lanzo è la strategia del carciofo: un pezzo per volta si chiudono reparti e si tagliano prestazioni ambulatoriali mantenendo il minimo indispensabile, in attesa di un privato che lo acquisisca. Intanto si abitua la popolazione ad una graduale assuefazione che porta alla rassegnazione di non avere più un ospedale pubblico. La domanda viene prontamente soddisfatta da ambulatori e cliniche private a cui le cittadine e i cittadini sono costretti a rivolgersi. L’unico punto di accesso pubblico del distretto rimane l’ospedale di Cirié, che non è strutturato per ricevere l’afflusso di tutte le vallate".

La Segretaria Cgil Torino, Elena Palumbo

Poi la segretaria Elena Palumbo, incalza: "L’incapacità di soddisfare le esigenze sanitarie di questa fetta di popolazione non farà altro che intasare gli ospedali dell’area Nord Est di Torino, creando ulteriori disagi. Unitariamente, come sindacato abbiamo sollecitato la richiesta di un incontro urgente al Direttore dell’ASL TO4 e ancora attendiamo una risposta".

Il sindacato Nursind Torino, attraverso il segretario territoriale Giuseppe Summa, ha evidenziato che la carenza di personale colpisce gravemente anche l’ospedale di Lanzo. Già nel 2023, il sindacato aveva lanciato l’allarme sul pericolo di esternalizzazione della struttura, denunciando il progressivo depotenziamento dell’ospedale e la mancata riapertura dei posti letto CAVS e il potenziamento della lungodegenza.

Summa ha inoltre ricordato come siano state inviate proposte concrete alla Conferenza dei Sindaci, senza però essere mai ascoltati. In un comunicato recente, ha dichiarato:

“Da sempre monitoriamo la situazione del nosocomio di Lanzo, importante punto di riferimento per i cittadini delle Valli, e siamo consapevoli delle note difficoltà presenti. Già dal lontano 2023 avevamo lanciato l’allarme relativamente allo studio commissionato dall’ex Assessore Icardi all’Agm Project Consulting, che prevedeva la possibilità di esternalizzare il presidio ospedaliero.

In quella circostanza avevamo difeso pubblicamente il Presidio ed evidenziato la scarsa attenzione. Avevamo anche ricordato i 1500 interventi effettuati nel 2019 prima dell’arrivo della pandemia e della chiusura dei posti letto CAVS, chiedendone la riapertura assieme al potenziamento della lungodegenza, a supporto delle altre strutture dell’ASL TO4.

Ovviamente non possiamo non fare i conti con le criticità legate alla carenza di personale che non risparmiano nemmeno Lanzo, anzi. Proprio su questo tema, avevamo inviato poco tempo fa una nota alla Conferenza dei Sindaci per condividere alcune soluzioni, ma senza essere mai auditi.

Tornando all’attuale situazione, sappiamo che martedì prossimo la Direzione si riunirà assieme ad alcuni operatori per affrontare l’argomento e non ci risulta ci sia l’intenzione di chiudere la struttura, anzi. Successivamente attendiamo di essere convocati vista la richiesta di incontro che abbiamo inviato nei giorni scorsi, ma nel frattempo invitiamo tutti al senso di responsabilità onde evitare inutili allarmismi o strumentalizzazioni.” 

Giuseppe Summa, Nursind Torino

La direzione sanitaria si riunirà martedì prossimo con alcuni operatori per discutere della situazione. Sebbene non risulti al momento un piano di chiusura dell’ospedale, il rischio di una progressiva esternalizzazione è concreto. Il Nursind Torino ha richiesto un incontro formale per chiarire le intenzioni dell’ASL TO4, ma resta ancora in attesa di una convocazione.

Nel frattempo, la popolazione e gli operatori sanitari chiedono risposte certe. L’attenzione resta alta per evitare che il presidio ospedaliero venga ulteriormente depotenziato fino a diventare insostenibile. La lotta per il mantenimento di una sanità pubblica efficiente e accessibile continua.

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