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Cronaca
21 Febbraio 2025 - 19:06
Gli avvocati Monica Commisso e Christian Antisso
La battaglia per il futuro di Casa Chantal entra in una nuova fase esplosiva. Il caso della storica struttura destinata alla cura degli anziani, ora in bilico per una possibile trasformazione in centro di accoglienza per migranti, è finito ufficialmente sulla scrivania del Prefetto di Torino, Donato Cafagna. A portare la questione all’attenzione del rappresentante del Governo è stato lo Studio Legale Commisso, Antisso, che ha inviato una lettera durissima chiedendo di impedire la modifica della destinazione d’uso.
La comunità mathiese, che in appena due settimane ha raccolto 2.500 firme contro la trasformazione della struttura, attendono risposte.
Il punto chiave della battaglia legale è la Convenzione ventennale firmata nel 2019 tra il Comune e la Parrocchia di Mathi. Questo accordo prevede chiaramente che la struttura rimanga un presidio socio-sanitario per anziani fino al 2039. Modificare questa destinazione, secondo gli avvocati, sarebbe illegittimo e giuridicamente nullo.
Non solo: l’adeguamento strutturale dell’edificio è stato realizzato proprio sulla base di questo vincolo, con il Comune che ha esentato la Casa di Riposo dal pagamento degli oneri concessori proprio per incentivare la continuità del servizio assistenziale. Oggi, trasformarla in un centro per migranti significherebbe calpestare un impegno formale e scatenare un possibile contenzioso legale.
Il Prefetto di Torino, Donato Cafagna
Gli avvocati non si sono limitati a esporre la situazione, ma hanno chiesto un intervento diretto del Prefetto per fermare l’operazione. Secondo il documento inviato, la cittadinanza mathiese non può essere ignorata e qualsiasi decisione deve rispettare la volontà popolare espressa nella petizione firmata da migliaia di cittadini.
Si sottolinea inoltre che la trasformazione di Casa Chantal in centro di accoglienza per migranti non è stata discussa con trasparenza. La battaglia non è solo politica, ma anche giuridica. Qualsiasi atto che violi la destinazione d’uso prevista dalla Convenzione del 2019, avvertono gli avvocati, sarà impugnato in ogni sede competente. In altre parole, se il Comune insisterà nel portare avanti la trasformazione di Casa Chantal, dovrà prepararsi a una lunga guerra legale.
Ora la palla passa al Prefetto Donato Cafagna, che dovrà valutare la fondatezza delle richieste contenute nella lettera e decidere se effettivamente Casa Chantal possa ospitare i migranti. Il futuro di Casa Chantal resta in bilico tra battaglie legali, proteste e vecchie convenzioni. Ma una cosa è certa: la comunità mathiese non ha alcuna intenzione di arrendersi senza combattere.
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