Cerca

Attualità

Peste suina africana: cinque nuovi casi tra i cinghiali in Piemonte

L'epidemia continua a diffondersi: individuati focolai ad Arquata Scrivia, Cerano e Trecate. Il Piemonte registra un totale di 696 casi tra gli animali selvatici

Peste suina africana

Peste suina africana: cinque nuovi casi tra i cinghiali in Piemonte

L’emergenza peste suina africana (PSA) non accenna a fermarsi in Piemonte, con cinque nuovi casi registrati tra i cinghiali. L'aggiornamento arriva dalle autorità sanitarie, che hanno individuato un nuovo caso in provincia di Alessandria, ad Arquata Scrivia, e quattro nel Novarese: tre a Cerano e uno a Trecate.

Con questi nuovi dati, il numero totale di positività alla PSA dall’inizio dell’epidemia sale a 1.746 tra Piemonte e Liguria. Nella nostra regione i contagi tra gli animali selvatici sono arrivati a 696, mentre in Liguria il dato resta stabile a 1.050 casi. Sul fronte degli allevamenti suinicoli, invece, non si segnalano nuovi focolai: al momento il Piemonte resta fermo a tre episodi di contagio nei suini allevati.

La peste suina africana è una malattia virale altamente contagiosa che colpisce suini e cinghiali, con un tasso di mortalità estremamente elevato. Non è pericolosa per l’uomo, ma rappresenta una seria minaccia per il settore suinicolo, con pesanti ripercussioni economiche per gli allevatori e per l’intera filiera agroalimentare.

L’epidemia ha già imposto misure di contenimento rigide, tra cui restrizioni sulla movimentazione degli animali e abbattimenti preventivi nei territori maggiormente colpiti. Il Novarese e l’Alessandrino restano due delle aree più sorvegliate, con controlli rafforzati da parte delle autorità sanitarie.

L’individuazione di un primo caso tra i cinghiali a Trecate accende un ulteriore campanello d’allarme. La zona, caratterizzata da una forte presenza di allevamenti e aziende agricole, potrebbe risentire in modo significativo di eventuali restrizioni e misure sanitarie. Il fatto che la peste suina continui a diffondersi tra gli animali selvatici rende ancora più complessa la lotta per arginare il virus e proteggere il comparto suinicolo.

Peste suina africana

Le autorità sanitarie piemontesi stanno adottando azioni mirate per il monitoraggio e il controllo della malattia. Le misure principali includono:

  • Intensificazione dei controlli su cinghiali e allevamenti suinicoli.
  • Abbattimento selettivo dei cinghiali nelle zone più colpite.
  • Limitazioni alla movimentazione degli animali per evitare la diffusione del virus.
  • Campagne di informazione per allevatori e agricoltori sulle misure di biosicurezza.

Anche se non sono stati segnalati nuovi focolai negli allevamenti piemontesi, il settore resta in allerta, con il rischio che la situazione possa peggiorare nei prossimi mesi. La peste suina africana continua a rappresentare una sfida per la gestione della fauna selvatica e la protezione degli allevamenti. La sua diffusione nel Nord Italia impone interventi strutturali, che includano un miglior coordinamento tra regioni, una più efficace gestione della popolazione di cinghiali e l’adozione di protocolli di sicurezza sempre più rigidi.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori