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Un lenzuolo, un messaggio e una battaglia: Nelida difende il suo striscione per Mattarella

Un gesto simbolico che divide: lo striscione di Nelida tra sostegno e polemiche

Un lenzuolo, un messaggio e una battaglia

Un lenzuolo, un messaggio e una battaglia: Nelida difende il suo striscione per Mattarella

Ha 82 anni l'autrice dello striscione apparso ieri pomeriggio su un palazzo affacciato sulla centralissima piazza San Carlo a Torino. Sul telo bianco, con una scritta rossa ben visibile, campeggia un messaggio semplice ma deciso: "Viva Mattarella".

L'autrice si chiama Nelida e abita al quarto piano dell'edificio. L'idea le è venuta dopo aver ascoltato un discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pronunciato in Francia sulla Russia. Un intervento che ha suscitato critiche in alcune parti del mondo. "Non deve piacere per forza a tutti, ma il fatto che qualcuno lo abbia offeso mi ha infastidita. L'ho considerata un'offesa per tutti noi italiani", ha dichiarato Nelida.

Non è la prima volta che la donna utilizza il proprio balcone per esprimere una posizione politica o sociale. Nel maggio 2019, quando Matteo Salvini criticò Papa Francesco, Nelida rispose esponendo uno striscione con la scritta "Viva il Papa". Più recentemente, nel novembre scorso, dallo stesso balcone comparve un messaggio contro il presidente del Torino FC, Urbano Cairo, con la scritta "Cairo: basta". "Quello era opera di mio marito, tifoso del Torino da sempre. Ma questo l'ho fatto io. E cosa c'è di male nel dire viva il nostro capo dello Stato?", ha spiegato.

Quell'ultimo striscione, rivolto a Cairo, fu poi rimosso dalla Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio di Torino dopo pochi giorni. Ma stavolta, Nelida non sembra avere intenzione di cedere alle eventuali pressioni. "Questo lo tengo ancora un po'", ha detto con fermezza.

La sua passione per l'impegno civile affonda le radici nel passato. Nel 1968, era politicamente attiva e partecipava a manifestazioni a Roma. "Scendevo ogni volta che potevo, dalla pace al Primo Maggio, io andavo. Una volta mi presi pure una martellata in testa", ricorda.

Oggi lamenta una crescente apatia politica tra i giovani. "Non c'è più nessuno che prende posizione. Ed è brutto", afferma.

Nelida non esclude di tornare a far sentire la sua voce con altri messaggi dal suo balcone: "In futuro ne farò altri". Ma per il momento, il suo "Viva Mattarella" resta ben saldo sulla facciata del palazzo torinese, simbolo di un'Italia che non smette di credere nei suoi valori.

La questione ha sollevato un acceso dibattito in città. La domanda che molti si pongono è se lo striscione seguirà lo stesso destino di quello contro Cairo, rimosso per motivi di decoro urbano. La Soprintendenza interverrà anche in questo caso o la natura dell'omaggio a Mattarella farà la differenza?

Nel frattempo, il gesto di Nelida ha già lasciato un segno. Tra chi lo considera una semplice espressione di affetto e chi lo vede come un'occupazione indebita dello spazio urbano, una cosa è certa: il messaggio è arrivato.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

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