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17 Febbraio 2025 - 22:25
L'opposizione contro la nuova cava in Canavese: “Rischio amianto e disagi per la viabilità”
All’incontro sulla cava di Campore, organizzato il 3 febbraio dall’amministrazione di Cuorgnè, nessun esponente delle minoranze aveva preso la parola. La posizione di una parte dell’opposizione – non tutta – è stata resa nota la scorsa settimana, dopo l’invio alla Città Metropolitana di una serie di osservazioni. A sottoscrivere il documento sono stati i due rappresentanti di Cuorgnè C’è, Davide Pieruccini e Lidia Perotti, e il capogruppo dei Moderati e Indipendenti, Danilo Armanni. Pieruccini sottolinea: “Abbiamo partecipato all’incontro del 3 febbraio soprattutto per ascoltare le voci dei cittadini e le varie segnalazioni utili a far partire le osservazioni in tempo utile. Il nostro non è stato silenzio, ma ascolto…”.
I tempi erano molto ristretti: il termine utile scadeva il 12 febbraio. Le osservazioni sono state presentate il 10.
La contrarietà dei firmatari all’apertura della cava si basa su tre elementi fondamentali: la probabile presenza di amianto nelle rocce da estrarre, i pesanti problemi di viabilità che si verrebbero a creare e l’impossibilità di variare il Piano Regolatore a causa dell’incendio verificatosi in quell’area nel novembre del 2017.
Davide Pieruccini, consigliere comunale di opposizione a Cuorgnè
Per quanto riguarda l’amianto, ipotesi che da sola basta a far accapponare la pelle, nella relazione geologica allegata al progetto si dichiara: “Il sito in esame ricade in un settore a probabilità MEDIA di occorrenza di minerali di amianto”. I consiglieri avvertono: “i camion adibiti al trasporto dei materiali estratti dovranno percorrere strade strette e trafficate in pieno centro urbano di Cuorgné, dove le dispersioni di polveri contaminate potrebbero avere conseguenze gravi sulla salute della popolazione”.
In relazione al traffico, le criticità si sprecano. “Sulla direttrice Alpette – Cuorgné il traffico ordinario di una strada di montagna verrà inevitabilmente reso disfunzionale, soprattutto in periodo invernale con la strada resa oltremodo insicura dalla presenza di neve e ghiaccio. Nell’abitato di Cuorgné, Via Alpette si presenta particolarmente stretta ed inadatta al traffico persistente di veicoli pesanti. Sul primo tratto di via Brigate Partigiane in direzione Valperga, in prossimità dell’intersezione con via XXIV Maggio, si colloca l’uscita della nuova scuola media G. Cena, collocata direttamente sulla strada, dove, negli orari di inizio e termine delle lezioni, si riverseranno oltre 500 ragazzi, con le conseguenti difficoltà per la viabilità ordinaria”.
Ed ecco la terza obiezione: l’incendio del 2017. “La Legge del 2000 – ricordano i tre consiglieri – prevede che le aree percorse dal fuoco non possano avere, per almeno 15 anni, destinazione diversa da quella preesistente, il che vieterebbe di procedere, almeno fino al 2032, alla variante di Piano Regolatore Generale necessaria per modificare la destinazione del terreno da agricolo-boschivo ad area per attività estrattiva”.
Va aggiunto a tutto questo che “l’attività in oggetto avrebbe un impatto negativo anche sotto il profilo paesaggistico, con conseguenti ricadute sul turismo locale”.
Gli scriventi chiedono di essere tenuti costantemente aggiornati sullo stato del procedimento e all’amministrazione di Cuorgnè di convocare la competente commissione consiliare.
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