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14 Febbraio 2025 - 14:46
A Montanaro è "guerra civile": "ponchiani" e "careriani" litigano anche sui gatti
Non ha tregua la furiosa battaglia fra sostenitori dell’ex sindaco Giovanni Ponchia e quelli del sindaco in carica Antonino Careri.
La "guerra civile" era già cominciata durante la campagna elettorale. Ma ora prosegue anche dopo che Careri ha sconfitto Ponchia.
Ogni occasione è buona. Una signora, pensando di fare una cosa gradita ai concittadini, pianta qualche fiorellino nella piccola aiuola attorno a un albero del viale. Apriti cielo! In Consiglio comunale la minoranza presenta un’interrogazione al sindaco Careri: chi ha autorizzato la sciagurata a intervenire su una proprietà del Comune?
I sospetti dilagano sui social: la signora dei fiorellini forse ha delle buone entrature nell’amministrazione di Careri, e Careri le lascia fare quello che vuole, persino un crimine grave come mettere qualche fiore intorno ad un albero.
La più recente occasione per scatenare la bagarre nasce dalla cura dei gatti randagi e maltrattati.
In paese esiste storicamente un gruppo di volontari, uomini e donne, la cui leader è Sonia Franceschini, che da anni si prende cura dei gatti. Ma un mese fa nasce una nuova associazione, anch’essa dedita alla cura di gatti e cani sfortunati, l’“Associazione Cuore di Gatto OVD”.
Ebbene, uno che abiti fuori, e non conosca le dinamiche politiche di Montanaro, ingenuamente penserà: “Che fortuna! Ora ci sono ben due gruppi che lavorano gratis per il benessere dei felini”.
Invece no: anche sui gatti si scatena il conflitto fra le due associazioni.
Ci sarebbe (anche) una piccola divisione politica: quella vecchia sono ponchiani storici, quella nuova ha invece trovato buona accoglienza da Careri (e a chi altri i nuovi arrivati avrebbero dovuto rivolgersi, visto che il sindaco è Careri?), e perciò i gattari ponchiani si sono incavolati, si ritengono negletti e spodestati, e accusano i nuovi di intelligenza col nemico.
Ci risulta che la battaglia sia stata scatenata da Sonia Franceschini e dai suoi seguaci ponchiani.
La signora è amareggiata perché i membri della nuova associazione non hanno pubblicamente riconosciuto i meriti di quella vecchia.
Non hanno reso onore alla loro esperienza, competenza, sacrificio di anni e anni.
Chissà, forse ha ragione: ma lei e i suoi ci ricordano irresistibilmente quei colonnelli di Napoleone, descritti da Conrad e cinegrafati da Ridley Scott, che, dopo la sconfitta dell’Imperatore, erano stati mandati in esilio con le divise lacere nella remota campagna francese, e lì si struggevano di nostalgia e di rancore (ve la ricordate la faccia truce di Harvey Keitel, il vecchio e glorioso soldato della Grande Armée?) verso i nuovi, aristocratici e azzimati comandanti dell’esercito monarchico vincitore.
Ma Sonia Franceschini continua la sua battaglia, questa volta in nome della trasparenza: perché la nuova associazione non pubblica i nomi dei soci?
Risponde Margherita Rosso, una delle fondatrici della nuova associazione: è tutto chiarissimo, “la presidente di Cuore di Gatto è Fabiana Murtinu, la vice è Lorena Basso, la segretaria è Sabrina Brunodet, la tesoriera è Marta Benvenuti, che è pure mia figlia, che si occuperà dei registri e di tutta la contabilità”.
Ma a Sonia Franceschini questa risposta non basta e non soddisfa la sua ansia di trasparenza: “Tutta questa segretezza mi pare sospetta dato che si chiedono aiuti e donazioni al paese ma senza palesare chi li gestisce”.
Che noi liberamente traduciamo in italiano: “chi li usa questi soldi e cosa ne fa?”. Eh eh, non siamo mica nati ieri, dove finiscono i soldi, qui gatta ci cova…
Tutti questi soldi, decine di euro, o forse centinaia, o forse migliaia, o forse ormai migliaia di migliaia di migliaia di migliaia?
In conclusione, gentili volontarie e volontari di “Cuore di Gatto”, ci permettiamo di offrirvi modestamente un suggerimento.
Per placare la sete di trasparenza dei gattari ponchiani, pubblicate tutto di voi: nome, cognome, marito, moglie e figli, padri, madri e nonni, luogo e data di nascita e (se utili alle indagini) di morte, colore degli occhi, hobby, titolo di studio, professione, denuncia dei redditi, taglia degli abiti, multe per divieto di sosta, ecc... ecc...
Forse non basterà. Ma provateci, contribuite a lenire questa inquietudine che toglie il sonno a tutto il paese.
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