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12 Febbraio 2025 - 00:02
Valchiria, la micia guerriera
A volte, le storie più belle nascono nei momenti più inaspettati. È il caso di Valchiria, una splendida micina rossa di circa un anno che, nonostante le difficoltà e la sofferenza, ha trovato la forza di lottare per la sua vita.
Domenica 2 febbraio, intorno alle 18:00, nel piazzale di Vische, qualcuno ha sentito un miagolio soffocato, un disperato appello d’aiuto. Quel richiamo non è rimasto inascoltato: la micia era rimasta incastrata nel motore di un camion.
I Vigili del Fuoco sono stati subito allertati, mentre un uomo di Rivarolo, che aveva già adottato gatti dall’associazione Le Vibrisse, ha contattato le volontarie chiedendo aiuto. Senza esitare, le ragazze dell’associazione hanno trovato un veterinario disponibile a intervenire. Il tempo stringeva, bisognava agire in fretta.
Quando il veterinario è arrivato, la situazione era critica: Valchiria era incastrata in un punto difficilmente accessibile, con una zampa gravemente compromessa. L’unica soluzione era sedarla per liberarla con delicatezza.
"Non sappiamo da dove venga Valchiria, né se fosse una micia di casa prima dell’incidente, perché non ha un microchip. Abbiamo pubblicato appelli per capire se avesse una famiglia, ma nessuno si è fatto avanti per riconoscerla", raccontano i volontari di EporediAnimali.
Valchiria dopo le cure ricevute
Il suo nome è ispirato alle mitiche guerriere della mitologia nordica. "L’abbiamo chiamata Valchiria perché, fin dal primo momento, ha dovuto combattere per la sua vita. Ha affrontato una lotta difficile: sopravvivere, superare il dolore e adattarsi alla sua nuova condizione. Per questo serviva un nome forte, che rispecchiasse la sua determinazione e il suo spirito indomito", spiega Elisabetta Manisco, volontaria del gattile di Ivrea.
Nei mesi freddi, i gatti senza una casa cercano rifugio nei motori di auto e camion, attratti dal calore residuo. Probabilmente, anche Valchiria ha cercato riparo in questo modo, rimanendo però incastrata. Una situazione purtroppo comune, che spesso si trasforma in tragedia quando il motore viene riavviato. Questa volta, però, il destino ha voluto che qualcuno la trovasse in tempo.
Dopo il salvataggio, il verdetto è stato inevitabile: la zampa era irrimediabilmente compromessa e doveva essere amputata. L’intervento è stato eseguito con successo e, una volta stabilizzata, le volontarie hanno contattato EporediAnimali, l’associazione che si occupa dei gatti randagi di Vische, per garantirle le cure necessarie.
Nonostante il dolore e la perdita dell’arto, Valchiria non si è mai arresa: "Ha affrontato tutto con la forza di una vera guerriera", raccontano i volontari. Gli esami hanno rivelato altre ferite e contusioni, ma la notizia più difficile è arrivata con il test: la micia è risultata positiva alla FIV, il virus dell’immunodeficienza felina.
Ha dovuto affrontare un secondo intervento per completare l’amputazione e ora sta seguendo una terapia con antibiotici, antidolorifici e trattamenti laser per favorire la guarigione. Quando starà meglio, dovrà essere sterilizzata.
La povera micia incastrata nel motore
Le spese mediche hanno superato i 1000 euro, ma come si può mettere un prezzo sulla vita di un’anima che ha solo bisogno di amore?
Ora, Valchiria ha bisogno di una casa. Con tre zampe e la FIV, non può vivere per strada. Ma una famiglia potrebbe offrirle la sicurezza e l’affetto che merita: "Ora ha bisogno di una casa sicura, dove essere amata per sempre", dicono i volontari.
Puoi contribuire alla raccolta fondi su GoFundMe o fare una donazione tramite bonifico:
Puoi anche condividere la sua storia per aiutarla a trovare una famiglia. Ogni piccolo gesto può fare la differenza.
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