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10 Febbraio 2025 - 21:38
“Se mi avessero chiesto delle Foibe, non avrei saputo rispondere”. La memoria ritrovata a Rivarolo Canavese
Lunedì 10 febbraio 2025, la città di Rivarolo Canavese ha celebrato la Giornata del Ricordo con una cerimonia intensa e partecipata, dedicata alla memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. L’evento ha avuto luogo presso l’insegna di Via Martiri delle Foibe, all’angolo con Corso Torino, dove è stata deposta una corona floreale in segno di omaggio.
A presiedere la cerimonia erano presenti il Sindaco Martino Zucco Chinà, il Sindaco dei ragazzi Francesca Victoria Bergoglio Bosio, il Consiglio Comunale dei Ragazzi e numerose scolaresche rivarolesi. Il primo cittadino ha ribadito l’importanza di coinvolgere anche i giovani nelle commemorazioni, sottolineando come la trasmissione della memoria sia un dovere civico e morale.
La cerimonia si è aperta con l’intervento della Vicesindaca, che ha inquadrato il contesto storico della tragedia delle foibe, approfondendo le cause e le conseguenze di quanto accaduto lungo il confine orientale italiano nel secondo dopoguerra. Successivamente, ha preso la parola il Sindaco Zucco Chinà, rivolgendosi in particolare ai giovani presenti:
“Voi siete fortunati a poter sentire, leggere e studiare la storia della tragedia delle foibe. Quando io avevo la vostra età, nel 1970, non avevo la possibilità di accedere a queste informazioni. Tant’è che anche durante gli studi liceali non ne ho mai sentito parlare. Pensate che se mi avessero fatto una domanda sulle foibe alla maturità, io non avrei saputo rispondere.”
Il sindaco ha poi mostrato alcuni suoi vecchi libri universitari, evidenziando l’assenza di qualunque riferimento alle foibe. Ha infine invitato gli studenti a recarsi nelle biblioteche per consultare i testi di storia degli anni ’70, ’80 e ’90, così da verificare come questa pagina drammatica sia stata per lungo tempo ignorata.
Approfittando della vicinanza con la Settimana di Sanremo, il sindaco ha proposto un’analisi del brano “Vola Colomba” di Nilla Pizzi, vincitore del Festival nel 1952. Ha spiegato che il testo alludeva alla questione dell’annessione di Trieste all’Italia e al dolore di coloro che, nell’Istria settentrionale, dovettero abbandonare la propria casa a causa dell’occupazione jugoslava. Passaggi come “inginocchiato a San Giusto” e “lasciavamo il cantiere” rievocano il dramma dell’esilio, custodito con grande discrezione in una canzone all’apparenza sentimentale.
Tra i vari contributi, anche quello dell’Assessora Alessia Cuffai, che sui social ha sottolineato l’importanza della memoria condivisa: “La storia delle Foibe deve essere insegnata e discussa, affinché eventi simili non si ripetano mai più. La necessità di una memoria condivisa è fondamentale per affrontare il passato e costruire un futuro di pace e coesione.”
Poi conclude: "Ricordare le vittime delle foibe è un atto di giustizia e di umanità, un passo verso la comprensione e la riconciliazione tra popoli che hanno condiviso una storia complessa e travagliata. Sono rimasti sepolti nell’oscurità per troppo tempo. Ora che finalmente ne sono usciti, è nostro dovere lottare affinché nessuno possa provare a nasconderli di nuovo."
La commemorazione a Rivarolo Canavese ha ribadito il significato profondo del Giorno del Ricordo: un appuntamento che non è solo un doveroso omaggio alle vittime, ma anche un invito a riscoprire e a condividere la storia. Il coinvolgimento dei ragazzi e delle istituzioni scolastiche dimostra come il passaggio generazionale sia fondamentale per evitare che le tragedie del passato vengano dimenticate. In questa giornata, la città ha voluto rendere omaggio al sacrificio di tanti, rinnovando il proprio impegno a coltivare la memoria affinché simili orrori non si ripetano mai più.
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