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10 Febbraio 2025 - 17:21
Dario Mirabelli, uno dei maggiori ricercatori italiani sul disastro legato all'uso dell'amianto
Dario Mirabelli, uno dei massimi esperti italiani sui danni dell’amianto alla salute umana, si è spento il 9 febbraio 2025 all’età di 71 anni. Epidemiologo di fama internazionale, responsabile del Registro regionale dei mesoteliomi maligni del Piemonte, co-autore della principale ricerca epidemiologica italiana sugli effetti dell’amianto, Mirabelli ha lasciato un’eredità scientifica e morale incancellabile.
Nel corso della sua carriera, ha lavorato a stretto contatto con le autorità sanitarie, i tribunali e i comitati delle vittime dell’amianto, fornendo il suo contributo nelle aule di giustizia nei processi Eternit e in altre cause cruciali per il riconoscimento delle responsabilità industriali nelle esposizioni nocive.
Uno dei contributi più significativi di Mirabelli è stato il suo studio sulla miniera di Balangero, la più grande cava di amianto d’Europa, attiva fino al 1990. Per anni, l’industria dell’amianto ha sostenuto che il crisotilo, noto come “amianto bianco”, fosse meno pericoloso rispetto alle altre forme di amianto. Mirabelli, grazie a ricerche epidemiologiche approfondite, ha smentito questa tesi, dimostrando che il crisotilo causa il mesotelioma pleurico e altre patologie correlate.
Attraverso lo studio di centinaia di ex lavoratori della miniera, ha documentato come l’esposizione al crisotilo avesse determinato un’incidenza significativa di mesoteliomi e malattie polmonari gravi. I risultati di Balangero hanno avuto un impatto
L’altro grande campo di battaglia di Mirabelli è stato lo studio sulle conseguenze ambientali dell’IPCA di Cirié, una delle industrie chimiche più tristemente note per le devastanti condizioni sanitarie dei suoi lavoratori. L’IPCA, attiva per decenni nella produzione di coloranti, ha esposto generazioni di operai a sostanze altamente cancerogene, portando a un’incidenza insolitamente elevata di tumori, tra cui il cancro al polmone e alla vescica.
Mirabelli ha svolto un lavoro fondamentale nel dimostrare la correlazione tra l’ambiente di lavoro e lo sviluppo di tumori tra gli ex dipendenti. Ha collaborato con la ASL di Settimo Torinese e con l’Epidemiologia dei Tumori del Piemonte per raccogliere dati, analizzare cartelle cliniche e testimonianze dei lavoratori, contribuendo alla costruzione di un quadro epidemiologico che ha gettato luce sulle conseguenze sanitarie di decenni di esposizione industriale a sostanze nocive.
Questa ricerca ha avuto un forte impatto non solo a livello scientifico, ma anche giudiziario, contribuendo a processi contro i responsabili delle esposizioni e ponendo le basi per risarcimenti ai lavoratori e ai loro familiari.
Oltre alla ricerca accademica, Mirabelli ha avuto un ruolo centrale nei processi Eternit, fornendo consulenze per la pubblica accusa nei procedimenti contro i dirigenti della multinazionale svizzera responsabile di migliaia di morti per mesotelioma. La sua conoscenza approfondita del tema ha permesso di portare prove scientifiche fondamentali per ricostruire l’entità del disastro ambientale e sanitario.
Nel 2021-2023, Mirabelli ha partecipato come esperto al processo per 392 morti di mesotelioma a Casale Monferrato, il più grande caso giudiziario mai affrontato in Italia sul tema dell’amianto. Il suo lavoro ha contribuito a consolidare l’impianto accusatorio, fornendo dati epidemiologici essenziali per dimostrare la responsabilità delle industrie nel disastro sanitario di Casale Monferrato.
La carriera di Mirabelli è stata segnata anche dal suo impegno nel Registro regionale dei mesoteliomi maligni, di cui è stato responsabile fino alla pensione. Questo strumento, essenziale per il monitoraggio dell’impatto sanitario dell’amianto, ha permesso di tracciare la diffusione della malattia, identificare cluster di casi e indirizzare politiche di prevenzione.
Grazie al suo lavoro, il Piemonte ha sviluppato un sistema di sorveglianza epidemiologica all’avanguardia, che ha influenzato il lavoro dell’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) e di altre istituzioni scientifiche internazionali.
Oltre al rigore scientifico, Mirabelli era noto per la sua passione civile e il profondo senso di giustizia. Era sempre dalla parte delle vittime, sia nelle aule di tribunale sia nel confronto con i cittadini colpiti dalla tragedia dell’amianto.
Nonostante fosse una figura di riferimento a livello internazionale, manteneva un approccio umile e generoso, dedicandosi alla formazione di giovani ricercatori e collaborando con colleghi in tutto il mondo per migliorare la comprensione dell’impatto dell’amianto sulla salute umana.
Dario Mirabelli lascia un’eredità inestimabile nel campo dell’epidemiologia e della prevenzione oncologica. I suoi studi su Balangero, sull’IPCA di Cirié e sul mesotelioma hanno contribuito a salvare vite, a smascherare decenni di negligenza industriale e a dare voce alle vittime.
La sua scomparsa rappresenta una perdita incalcolabile per la comunità scientifica e per tutte le persone che lo hanno conosciuto e apprezzato per il suo impegno instancabile nella difesa della salute pubblica.
Come ricordato dal collega e amico Benedetto Terracini, Mirabelli ha incarnato il modello del ricercatore rigoroso e impegnato, sempre pronto a combattere per la verità scientifica, anche contro interessi economici e potenti lobby industriali. La sua eredità continuerà a vivere nei suoi studi, nei suoi allievi e nelle battaglie ancora in corso per la giustizia e la salute pubblica.
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