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Petizione contro la politicizzazione del Festival: raccolte oltre 22.000 firme

Pro Vita & Famiglia chiede alla RAI di garantire un Festival privo di contenuti blasfemi e messaggi politici divisivi

Petizione contro la politicizzazione del Festival

Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, presso gli uffici RAI di Saxa Rubra a Roma, con in mano le oltre 22.000 firme della petizione popolare

Questa mattina, il Presidente di Pro Vita & Famiglia, Antonio Brandi, ha consegnato presso gli uffici della RAI a Roma oltre 22.000 firme, raccolte attraverso una petizione popolare, per chiedere che la 75ª edizione del Festival di Sanremo non venga usata per veicolare contenuti blasfemi o per promuovere propaganda politica su temi sensibili.

L’appello è rivolto all’Ad della Rai, Roberto Sergio, e al Direttore Artistico, Carlo Conti, affinché garantiscano che il Festival, al via domani 11 febbraio, rimanga un evento di puro intrattenimento, senza trasformarsi in un palcoscenico per messaggi ritenuti divisivi o ideologici.

"Strumentalizzare il Festival di Sanremo a fini politici e ideologici – ha dichiarato Brandisignifica abusare del canone che milioni di italiani sono costretti a pagare per trasformare un programma di intrattenimento popolare in un mezzo di propaganda di regime".

Negli ultimi anni, il Festival di Sanremo è stato spesso al centro di polemiche, con accuse di eccessiva politicizzazione e di utilizzo del palco per promuovere messaggi controversi. Secondo Pro Vita & Famiglia, la manifestazione dovrebbe restare un appuntamento culturale e musicale, rispettoso delle sensibilità di tutti i cittadini.

L’iniziativa ha acceso il dibattito tra chi difende la libertà artistica e di espressione e chi ritiene che la televisione pubblica debba attenersi a un criterio di neutralità, senza sostenere posizioni politiche o sociali divisive.

Mentre cresce l’attesa per l’apertura del Festival di Sanremo, resta da vedere se la richiesta dell’associazione riceverà una risposta ufficiale da parte della RAI e se ci saranno modifiche nei contenuti dell’evento per evitare nuove polemiche.

L’appello è rivolto all’Ad della Rai, Roberto Sergio, e al Direttore Artistico, Carlo Conti, affinché garantiscano che il Festival, al via domani 11 febbraio, rimanga un evento di puro intrattenimento, senza trasformarsi in un palcoscenico per messaggi ritenuti divisivi o ideologici

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