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Willie Peyote torna a Sanremo: la voce della critica sociale tra musica e dissenso

Tra polemiche e ironia, Willie Peyote torna sul palco dell'Ariston

Willie Peyote torna a Sanremo

Willie Peyote torna a Sanremo: la voce della critica sociale tra musica e dissenso (foto di repertorio)

Dopo aver lasciato il segno con Mai Dire Mai (La Locura) nel 2021, edizione segnata dalla platea vuota a causa del Covid, Willie Peyote fa il suo ritorno sul palco dell'Ariston con il brano Grazie Ma No Grazie. Il rapper e cantautore torinese si prepara ad affrontare un festival in cui, a suo dire, la "quota sociale" è stata fortemente ridotta a favore di tematiche più introspettive.

"Nel 2021 mi è sembrato di vivere il festival a metà, un'esperienza monca. È mancata tutta la componente di vita, di casino che sposta la percezione di quell'evento. Torno per cogliere quegli aspetti che mi sono mancati", racconta Willie Peyote, con la consapevolezza di essere nuovamente la voce fuori dal coro.

Se già nella sua prima partecipazione aveva portato un testo intriso di riferimenti alla società e alla politica italiana, anche questa volta non si tira indietro. Con Grazie Ma No Grazie, la sua penna affilata si fa ancora una volta strumento di critica. "Non so se sono stato io a scegliermi questo ruolo, ma di certo non ho fatto niente per impedirlo. E poi in fondo Sanremo è tutto una questione di quote: io vado a coprire quella. Viviamo in un Paese di conservatori, che ha perso il senso del dissenso". Parole che pesano e che non si fermano qui. 

Willie Peyote ribadisce il suo impegno nel portare avanti un discorso di dissenso e critica sociale, con riferimenti diretti alla politica e alle proteste di piazza. "Questa gente non fa un cazzo, li mantengo tutti io con le mie tasse", canta nel suo brano, mentre in un altro passaggio si chiede: "Dovresti andare a lavorare e non farti manganellare nelle piazze". Un linguaggio diretto, che mira a scuotere il pubblico.

Il rapper interviene anche sulle polemiche legate alla censura nella musica italiana, specialmente dopo le vicende di Tony Effe. "A fronte di quello che succede nel resto del mondo, vedi l'Iran, mi sembra eccessivo parlare di censura in Italia. È un termine che andrebbe scomodato in casi ben più gravi. Alla fine Tony Effe i suoi concerti li fa, anche se gli negano il Circo Massimo". Conservatori anche nelle polemiche sull'autotune? "Che noia", replica l’artista, sottolineando come certe discussioni siano ormai sterili e ripetitive.

Nella serata dedicata alle cover, Willie Peyote ha scelto un classico della musica italiana: Un Tempo Piccolo di Franco Califano. Ad accompagnarlo sul palco, due artisti che rappresentano anime diverse della scena musicale italiana: Federico Zampaglione e Ditonellapiaga. "Trovo riduttivo limitare tutto alla provenienza geografica. Io sono molto legato a quella canzone, è l'esempio di come un cantautore possa parlare con poesia della decadenza della vita". Un tributo che racconta molto di lui e della sua visione della musica.

Ma Sanremo non è l’unica novità: il 14 febbraio uscirà Sulla Riva del Fiume, un progetto che raccoglie le 12 tracce già pubblicate lo scorso 26 aprile, arricchite da 4 inediti, tra cui proprio Grazie Ma No Grazie.

Con questa nuova esperienza sanremese, Willie Peyote si conferma una delle voci più lucide e critiche della musica italiana. Il suo ritorno all'Ariston non sarà solo un'esibizione, ma un'occasione per portare ancora una volta sul palco il peso del dissenso e della riflessione sociale, con l'irriverenza e l'intelligenza che lo contraddistinguono.

Dopo aver lasciato il segno con Mai Dire Mai (La Locura) nel 2021, edizione segnata dalla platea vuota a causa del Covid, Willie Peyote fa il suo ritorno sul palco dell'Ariston con il brano Grazie Ma No Grazie

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