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Villareggia svenduta agli interessi privati? Il TAR decide sul biodigestore contestato

Il Comune e il Comitato sfidano la Città Metropolitana di Torino sull'impianto di biometano: una questione di sostenibilità

Villareggia svenduta

Villareggia svenduta agli interessi privati? Il TAR decide sul biodigestore contestato

La discussione sul progetto del biodigestore per la produzione di biometano a Villareggia è entrata in una fase cruciale. Mercoledì 22 gennaio si è svolta presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte la seconda udienza relativa ai ricorsi presentati dal Comitato Villareggia, Vita, Ambiente, Sviluppo Sostenibile e dal Comune di Villareggia contro l'autorizzazione concessa dalla Città Metropolitana di Torino per la realizzazione dell'impianto in via Amorosa.

Secondo i ricorrenti, il progetto rappresenta un intervento con finalità economiche private e dubbi benefici ambientali e sociali, il che lo renderebbe, a loro avviso, un'opera superflua e dannosa per il territorio. I legali delle parti hanno esaminato le memorie più recenti presentate da Città Metropolitana e Filiera Blu, a cui sono seguite le controdeduzioni del Comitato e del Comune.

Gli avvocati dei ricorrenti hanno ribattuto in maniera dettagliata alle affermazioni delle controparti, mettendo in discussione la correttezza del processo autorizzativo. Da parte loro, Città Metropolitana e Filiera Blu hanno sostenuto che la procedura seguita è stata regolare e che le contestazioni avanzate dai ricorrenti sono pretestuose, con il solo scopo di rallentare l’iter di costruzione dell’impianto.

Al termine dell’udienza, il TAR del Piemonte ha dichiarato chiusa la fase dibattimentale, comunicando che la sentenza verrà emessa nei prossimi mesi, senza specificare una data precisa.

Biometano a Villareggia

Già lo scorso 15 dicembre, il Comitato e il Comune avevano depositato una relazione tecnica in risposta ai documenti presentati da Città Metropolitana e Filiera Blu. Il documento analizza il funzionamento del cogeneratore dell’impianto e mette in evidenza quelli che, secondo gli esperti del Comitato, sarebbero errori tecnici nelle valutazioni delle controparti. La relazione include un nuovo calcolo degli indici di funzionamento, giungendo a conclusioni diverse da quelle presentate da Città Metropolitana e Filiera Blu. Il TAR aveva richiesto questa relazione per poter approfondire le criticità tecniche legate al progetto, e ora il documento è stato acquisito agli atti del procedimento.

Il biometano rappresenta una fonte energetica rinnovabile ottenuta dal processo di digestione anaerobica della materia organica, un’alternativa ai combustibili fossili che consente di ridurre le emissioni di CO₂. Il suo utilizzo può portare vantaggi ambientali significativi, come il riutilizzo dei rifiuti organici per la produzione di energia pulita e la riduzione della dipendenza dalle fonti fossili. Inoltre, può essere impiegato nei trasporti e nell’industria, contribuendo alla decarbonizzazione dei settori produttivi.

Tuttavia, i biodigestori non sono privi di aspetti controversi: la localizzazione degli impianti, il loro impatto sugli ecosistemi locali e il rischio di odori sgradevoli generano spesso opposizioni da parte delle comunità locali. Inoltre, la sostenibilità del biometano dipende dalla qualità della materia prima utilizzata e dalla corretta gestione dell’impianto. Se realizzati senza un’adeguata pianificazione, questi progetti possono trasformarsi in fonti di conflitto tra enti locali, cittadini e aziende proponenti, come dimostra il caso di Villareggia.

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