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Le Valli di Lanzo ripartono dai giovani: la sfida educativa dell'Albert di Lanzo

Il Presidente UNCEM Marco Bussone ha incontrato gli studenti del liceo per lanciare un progetto innovativo di ricerca sociale.

Marco Bussone, presidente UNCEM nazionale

Marco Bussone, presidente UNCEM nazionale

L'istruzione incontra il territorio, la contemporaneità e le sfide del futuro. Questa è la visione emersa dall'intervento di Marco Bussone, Presidente di UNCEM, al Liceo Economico-Sociale dell'Albert di Lanzo, nel corso della prima delle tre "Giornate del LES". Un momento di confronto che ha visto protagonisti gli studenti e i docenti, chiamati a riflettere su tematiche di stringente attualità: crisi climatica, demografica, economica e sociale.

"L'Albert è una scuola straordinaria, forse unica nel suo genere", ha sottolineato Bussone, mettendo in luce il valore di un istituto capace di incrociare le grandi sfide della contemporaneità. Un luogo in cui formazione e territorio si fondono in un ecosistema educativo multidisciplinare, che spazia dall'economico-sociale all'alberghiero, fino all'agrario, quest'ultimo una novità che da quattro anni arricchisce l'offerta formativa della scuola.

L'iniziativa promossa da UNCEM punta a trasformare il Liceo Albert in un laboratorio permanente di ricerca sociale, un polo di studio e analisi dedicato ai mutamenti delle realtà montane, spesso caratterizzate da spopolamento, crisi economica e necessità di nuove prospettive per le giovani generazioni. "La sfida formativa si può vincere qui", ha dichiarato Bussone, evidenziando come l'istruzione possa diventare il vero motore del cambiamento.

La sinergia tra i diversi indirizzi scolastici rappresenta un modello innovativo di apprendimento, dove la contaminazione tra discipline diverse crea un valore aggiunto. "Economico-sociale, agrario, alberghiero vincono insieme. E fanno bene alle Valli", ha ribadito Bussone, sottolineando l'importanza di superare il concetto di indirizzi separati per costruire un sapere trasversale, pronto a rispondere alle sfide del mondo moderno.

Uno degli aspetti più interessanti dell'iniziativa riguarda il coinvolgimento delle università torinesi e delle istituzioni locali. La Strategia Aree Interne, che punta a rilanciare le comunità montane attraverso progetti mirati, si intreccia con la Strategia delle Green Community, un piano che mira alla sostenibilità e alla valorizzazione delle risorse locali. Questo approccio integrato non solo permette di affrontare le problematiche sociali ed economiche delle Valli di Lanzo, ma offre anche agli studenti una formazione attiva e coinvolgente, che va oltre i confini della scuola tradizionale.

L'idea di una scuola che si apre al territorio non è nuova, ma all'Albert di Lanzo sta prendendo una forma concreta e strutturata. "Qui si hanno tre indirizzi che devono definire insieme percorsi di sinergia e nuove letture del nostro tempo", ha evidenziato Bussone, facendo riferimento a una didattica che supera la classica lezione frontale per abbracciare un modello più dinamico e interattivo.

L'istruzione non è solo una questione accademica, ma un pilastro essenziale per la tenuta delle comunità locali. La scuola, in questo senso, può diventare il cuore pulsante di un rinnovamento sociale ed economico.

Il presidente UNCEM Marco Bussone con gli studenti del Liceo Albert di Lanzo

Le Valli di Lanzo, come molte altre aree montane italiane, affrontano un declino demografico significativo. Giovani che emigrano in città, difficoltà nel mantenere servizi essenziali, un tessuto produttivo da rilanciare. In questo contesto, formare una nuova generazione di professionisti capaci di reinterpretare il territorio diventa un'azione strategica. "Uomini e donne nuovi per rinnovare i territori, per restare o andare via, ma comunque per interpretare le opportunità del presente e del futuro", ha osservato Bussone, indicando la necessità di dotare i giovani degli strumenti necessari per essere protagonisti attivi dello sviluppo locale.

Il concetto di Green Community rappresenta un'opportunità chiave: pensare al territorio in chiave sostenibile e innovativa, puntando su turismo responsabile, agricoltura biologica, valorizzazione delle eccellenze locali. In questo, la collaborazione tra istituzioni, imprese e scuola è fondamentale. "Sono certo che la scuola potrà lavorare di più e in forte sinergia con istituzioni pubbliche, imprese e terzo settore", ha concluso Bussone.

L'Albert di Lanzo sta tracciando un percorso di innovazione didattica e sociale che potrebbe diventare un modello per altre realtà simili. Il suo approccio multidisciplinare e la sua apertura alla collaborazione con attori esterni lo rendono un laboratorio educativo unico nel suo genere.

L'idea di un laboratorio permanente di ricerca sociale non è solo un progetto accademico, ma una sfida concreta per creare nuove opportunità di crescita per le Valli di Lanzo e per tutte le aree montane in cerca di un rilancio.

La scuola diventa così non solo luogo di formazione, ma incubatore di idee, connessioni e progetti che possono plasmare il futuro del territorio. Un modello smart, moderno e dinamico, che potrebbe ispirare nuove iniziative in tutto il Paese.

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