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Rivoli, il PD dice no ai giochi inclusivi: ideologia prima dei bambini?

Bocciata in consiglio comunale la mozione per installare giochi accessibili nei parchi. La Lega attacca: “Decisione politica, non nell’interesse dei bambini”

Rivoli, il PD dice no ai giochi inclusivi

Rivoli, il PD dice no ai giochi inclusivi: ideologia prima dei bambini?

La proposta di installare giochi inclusivi nei parchi di Rivoli è stata bocciata dalla maggioranza di centrosinistra in consiglio comunale, scatenando polemiche politiche e accuse di insensibilità verso il tema dell’accessibilità. A denunciare l’accaduto è Laura Adduce, capogruppo della Lega, che ha definito il voto contrario del Partito Democratico e della sinistra rivolese una "decisione inaccettabile", sottolineando come il progetto avrebbe rappresentato un passo concreto per garantire il diritto al gioco a tutti i bambini, senza discriminazioni.

Secondo Adduce, la bocciatura è stata giustificata con motivazioni puramente burocratiche: la maggioranza avrebbe sostenuto che l’inclusività nei parchi è già prevista da una normativa del 2015, ma, a dieci anni di distanza, la realtà dimostrerebbe che poco o nulla è stato fatto per applicare concretamente la legge. La consigliera ha ribadito che la sua mozione nasceva dall’osservazione della carenza di strutture accessibili nei parchi cittadini e dalla necessità di un intervento immediato per colmare questa lacuna.

A rendere il dibattito ancora più acceso sono state le dichiarazioni del sindaco di Rivoli, Alessandro Errigo (PD), il quale ha ammesso esplicitamente che il problema non era il contenuto della proposta, bensì la sua matrice politica. “Siamo un po’ onesti intellettualmente, il tema non è nel merito, dove siamo tutti d’accordo, il tema è politico”, avrebbe dichiarato Errigo in aula, una frase che Adduce ha definito “sconcertante”.

L’affermazione del primo cittadino ha aperto un ulteriore fronte di scontro: la consigliera della Lega ha accusato la maggioranza di governare la città seguendo logiche di partito, piuttosto che l’interesse collettivo. "Questa bocciatura è un’occasione persa per Rivoli e dimostra che chi governa non ascolta i bisogni reali della comunità", ha dichiarato Adduce, ribadendo il suo impegno affinché il diritto al gioco per tutti i bambini diventi una priorità reale e non solo uno slogan elettorale.

No al parco giochi

Il nodo della comunicazione politica

Il dibattito si è poi spostato sul ruolo della comunicazione politica e l’utilizzo dei social network. Il sindaco Errigo ha criticato la strumentalizzazione delle battaglie in consiglio comunale per fini propagandistici, affermando: "Stiamo facendo politica per quello che serve alla città o per fare i post su Facebook?". Un’accusa che Adduce ha respinto con forza, sottolineando che i social sono uno strumento di informazione, non un’alternativa all’azione politica. "La politica vera si fa tra la gente, non nei giochi di partito", ha ribadito.

La vicenda ha acceso il dibattito pubblico tra i cittadini, con posizioni contrastanti. Da un lato, chi sostiene che l’inclusività nei parchi debba essere una priorità immediata, dall’altro chi ritiene che l’opposizione stia sfruttando la questione a fini elettorali. In attesa di nuovi sviluppi, resta il fatto che i giochi inclusivi nei parchi di Rivoli, almeno per ora, non saranno realtà.

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