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01 Febbraio 2025 - 15:39
Caluso, addio ai due platani secolari del Parco Spurgazzi: «Sono malati, impossibile salvarli»
Un pezzo di storia verde di Parco Spurgazzi sta per scomparire. Anche i due platani secolari che da sempre dominano l’ingresso principale del parco saranno abbattuti. La decisione, sofferta ma inevitabile, è stata presa dopo un recente studio fitosanitario commissionato dal Comune a un esperto agronomo. L’analisi ha confermato la presenza di funghi patogeni che ne compromettono irrimediabilmente la stabilità, rendendo impossibile qualsiasi intervento di cura.
La sorte dei due giganti verdi, alti circa quaranta metri, era in bilico da tempo. Già quindici anni fa era stato necessario un primo intervento, a seguito della caduta di un grosso ramo da una delle due piante. L’episodio aveva destato grande preoccupazione: il ramo, precipitando, aveva sfondato il tetto della torretta Belvedere, che si trova nei pressi dell’ingresso del parco. Per puro caso, in quel momento l’area era deserta. Un rischio che oggi il Comune non può più permettersi, soprattutto considerando che il parco è frequentato da famiglie e bambini, attratti dall’area giochi situata nel cortile di Palazzo Valperga di Masino, sede municipale.
I due platani non sono le prime vittime del tempo e delle malattie. Negli anni scorsi altre piante storiche erano state abbattute per ragioni di sicurezza, tra cui un olmo centenario le cui radici stavano minacciando le vecchie mura, recentemente consolidate. Nel corso del tempo, il parco – che si estende su una superficie di 12mila metri quadrati – ha visto la perdita di diverse specie arboree, spesso colpite da malattie o eventi atmosferici estremi.
Un importante censimento delle piante è stato effettuato lo scorso anno grazie al contributo del Lions Club Caluso Canavese Sud Est. L’iniziativa ha permesso di identificare e catalogare circa ottanta alberi, fornendo una preziosa documentazione sul patrimonio botanico del parco. Eleganti targhette in plastica sono state collocate accanto agli esemplari più significativi, riportando informazioni sulle specie e la loro storia.
L’analisi ha confermato la presenza di funghi patogeni
Nonostante la perdita dei platani, il Parco Spurgazzi continuerà a raccontare il suo passato attraverso due giganti della natura: la sequoia sempreverde, alta 30 metri e vecchia di circa 200 anni, e il cedro del Libano, che svetta per 32 metri nella parte alta del giardino.
La sequoia monumentale, testimone di epoche lontane, ha già subito le conseguenze del tempo e degli eventi atmosferici. Venti anni fa, un fulmine la colpì in pieno, provocando una profonda lesione nel fusto. Per evitare ulteriori rischi, l’albero fu ridotto di alcuni metri in altezza, ma rimane tuttora uno dei simboli del parco. Accanto alla sua targhetta identificativa, una scheda informativa racconta la storia del parco, ampliato alla fine del Settecento e trasformato in giardino all’inglese con l’inserimento di numerose specie arboree pregiate.
L’abbattimento di alberi secolari rappresenta sempre una ferita per il paesaggio e per la comunità. Tuttavia, la sicurezza dei cittadini resta la priorità. La scelta di eliminare i due platani malati si inserisce in una gestione più ampia del verde pubblico, volta a mantenere il patrimonio arboreo in condizioni ottimali e a preservare l’equilibrio tra tutela del paesaggio e prevenzione dei rischi.
Il Parco Spurgazzi, con le sue piante monumentali e la sua storia secolare, continuerà a essere un punto di riferimento per Caluso. Anche se il volto del parco cambierà, la sua essenza rimarrà viva attraverso i suoi alberi più antichi e i racconti che essi custodiscono.
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