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A Chivasso c'è un parco giochi che sembra uscito da una scena della serie "The Last of Us"!

Nessuno se ne occupa da anni, i residenti protestano ma l'amministrazione comunale se ne frega. Ecco dov'è il parco più "post-apocalittico della città"

Una scena del film The Last of Us!

Una scena del film The Last of Us!

A Chivasso c’è un parco giochi che sembra uscito da un film su un futuro post apocalittico, dove una bomba nucleare ha lasciato solo desolazione, o da un videogioco di fantascienza sulla fine dell'umanità, come "The last of us".

Parliamo dei Pogliani. O, meglio, del suo parco.

L’area giochi di Pogliani, nata come opera di compensazione per la presenza della discarica SMC, avrebbe dovuto essere un simbolo di rinascita e armonia tra necessità ambientali e qualità della vita. Invece, oggi, giace in uno stato di completo abbandono, tra vetri rotti, strutture pericolanti e degrado.

Passano gli anni, si susseguono mozioni, interrogazioni, interpellanze e proteste. Ma a Pogliani, frazione di Chivasso, nulla cambia. L’area giochi, nata come opera di compensazione per la presenza della discarica SMC, giace in uno stato di totale abbandono, tra vetri rotti, strutture pericolanti e incuria. Un fallimento evidente che pesa non solo sui residenti di Pogliani, ma sull’intera città.

Un'immagine del parco giochi dei Pogliani

Marco Riva Cambrino, attivista chivassese, non usa mezzi termini: “Questo parco doveva rappresentare un equilibrio tra la necessità di avere infrastrutture ambientali e la qualità della vita della comunità locale. Oggi, invece, è un monumento al degrado e all’inerzia dell’amministrazione comunale guidata da Claudio Castello”.

La gestione dell’area era stata affidata a Green Up, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: nulla viene fatto per garantire la manutenzione, e i residenti, esasperati, si chiedono perché nessuno intervenga. “Le famiglie si sentono tradite. Questo spazio avrebbe dovuto essere un luogo sicuro e accogliente per i bambini, ma è stato lasciato a marcire, mentre si spendono soldi in progetti meno urgenti”, denuncia Riva Cambrino.

L’indignazione cresce, così come la sensazione di essere cittadini di serie B. “Pogliani non è una periferia dimenticata, ma parte integrante di Chivasso. Lasciare il parco in queste condizioni non è solo un insulto ai residenti, ma un simbolo del disinteresse verso tutta la comunità”, continua l’attivista.

E la responsabilità? Secondo Riva Cambrino, non ci sono alibi: “Se Green Up non è in grado di gestire il parco, allora il Comune deve intervenire. Non bastano promesse vuote o parole di circostanza, servono azioni concrete”.

Il silenzio del sindaco Claudio Castello e della sua amministrazione su questa vicenda è assordante. La comunità chiede risposte e, soprattutto, soluzioni. Ripristinare il parco non è solo una questione di decoro urbano, ma un atto di rispetto verso chi abita Pogliani e verso la città intera.

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