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Lutto
31 Gennaio 2025 - 09:25
Scarmagno in lutto per la scomparsa di Aquilina Zani, mamma del sindaco Grassino
Una vita lunga un secolo, segnata dall’amore per la famiglia, dal legame con la terra e dal ricordo limpido di un passato che ha attraversato guerre, ricostruzioni e cambiamenti epocali. Aquilina Zani, per tutti Lina, si è spenta venerdì scorso nella casa di riposo San Giuseppe di San Giusto Canavese. Aveva da poco festeggiato il suo centesimo compleanno, circondata dall’affetto dei figli e dei nipoti lo scorso 17 settembre.
Un traguardo straordinario, il suo, che aveva celebrato con la lucidità e il sorriso di chi ha attraversato le stagioni della vita con coraggio e dignità. Ma il tempo, con la sua inesorabile delicatezza, l’aveva infine portata a lasciare questa terra, lasciando nel cuore della sua famiglia e dell’intera comunità un vuoto incolmabile.
Lunedì 27 gennaio la chiesa della frazione Bessolo di Scarmagno si è riempita di parenti, amici e concittadini accorsi per darle l’ultimo saluto. Alla cerimonia funebre, concelebrata dai parroci della frazione e di Scarmagno, hanno partecipato anche sindaci e amministratori locali, testimoni dell’importanza della famiglia Grassino nella storia del paese. Ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio i figli Adriano, attuale sindaco di Scarmagno, Anna e Agostino, che hanno visto stringersi attorno a loro l’affetto sincero della comunità.
Lina Zani era arrivata in Canavese a soli 17 anni
Nata il 17 settembre 1924 a Rovato, in provincia di Brescia, Lina Zani era arrivata in Canavese a soli 17 anni per seguire la famiglia, trasferitasi per motivi di lavoro del padre Agostino. A Scarmagno si stabilì definitivamente nel 1946, quando sposò Pietro Grassino, dipendente Olivetti e futuro sindaco del paese negli anni ’70. La loro unione si radicò profondamente nella frazione Bessolo, dove Lina si dedicò al lavoro nei campi, proseguendo la tradizione agricola della famiglia.
Rimasta vedova nel 1997, dopo la scomparsa del marito all’età di 73 anni, Lina ha continuato a vivere nella casa della famiglia Grassino, tra le mura che custodivano i ricordi di una vita di sacrifici e soddisfazioni. Un’esistenza scandita dalla dedizione alla famiglia e alla terra, fino a quando alcuni problemi di deambulazione non le hanno impedito di proseguire il suo lavoro nei campi. Ma nemmeno il tempo e la fatica sono riusciti a cancellare la sua memoria, sempre limpida nel rievocare con affetto i momenti più significativi del suo secolo di vita.
Ora Lina riposerà accanto al marito Pietro, chiudendo un cerchio fatto di amore, impegno e dedizione. La sua storia si intreccia con quella di Scarmagno, lasciando un’eredità fatta di valori autentici, custoditi ora nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerla. Un addio che è anche un tributo a una generazione che ha saputo costruire il futuro con il lavoro e la determinazione, senza mai dimenticare le proprie radici.
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