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30 Gennaio 2025 - 11:32
Settimo Torinese, bar “ribelle” sfida il divieto: scattano sanzioni per 8mila euro
Avrebbe dovuto restare chiuso «a tempo indeterminato» a causa di una serie di irregolarità amministrative riscontrate dal Comune. Invece, la settimana scorsa, lo stesso bar vicino al centro della cittadina è stato sorpreso ben due volte con i battenti aperti e con clienti all’interno. A rilevare le infrazioni sono stati i Carabinieri della Tenenza di Settimo, che non hanno potuto fare altro che effettuare le verifiche e sanzionare i titolari.
Due aperture “fuorilegge” in pochi giorni...
Le violazioni si sono verificate entrambe in orario serale. Pur essendo a conoscenza del divieto, i proprietari del locale hanno deciso di aprire ugualmente, accogliendo i clienti e ignorando di fatto il provvedimento di chiusura emanato da Palazzo Civico. Al secondo sopralluogo, i militari hanno confermato la recidiva: l’esercizio risultava ancora una volta operativo.
Il bar "fuorilegge"
La conseguenza per i titolari del bar è stata pesante: per ogni giornata di apertura non autorizzata è scattata una multa di 4mila euro, per un totale di 8mila euro riferito alle due infrazioni ravvicinate. Una cifra considerevole, che potrebbe aumentare ulteriormente in caso di ulteriori aperture non in regola.
Le ragioni che hanno portato alla chiusura forzata del bar sono di natura amministrativa, riconducibili a pratiche non conformi alle disposizioni di legge o a regolamenti comunali. Il “tempo indeterminato” indicato dal provvedimento sta a significare che l’attività non può riaprire fino a quando tutte le irregolarità non saranno sanate.
Ora ai proprietari non resta che mettersi in regola prima di poter sperare in una riapertura. Fino ad allora, la serranda del locale dovrà restare abbassata. In caso contrario, ogni nuova apertura non autorizzata comporterà un’ulteriore sanzione di 4mila euro per ogni giorno di attività.
Il caso di Settimo Torinese diventa così un esempio di come la mancata osservanza delle disposizioni comunali possa avere ripercussioni economiche molto gravose per i gestori di attività commerciali. Rimane da vedere se i titolari si adegueranno tempestivamente alle richieste di Palazzo Civico o se continueranno a rischiare sanzioni ancora più salate.
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