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Cronaca

Montanaro: fermato in stato di ebbrezza con una paletta della polizia municipale e un palanchino

Un uomo fermato a Montanaro con una paletta della polizia e un palanchino: il caso arriva in tribunale

Montanaro: 48enne a Processo per Guida in Stato di Ebbrezza e Possesso di Paletta della Polizia Municipale

Montanaro: fermato in stato di ebbrezza con una paletta della polizia municipale e un palanchino

Le strade di Montanaro sono state teatro di un episodio che ha suscitato curiosità e una certa inquietudine tra i residenti. Un uomo di 48 anni, fermato dai Carabinieri per un normale controllo stradale, è risultato positivo all’alcoltest. Ma a rendere il caso davvero singolare è stato il ritrovamento, all’interno della sua vettura, di una paletta segnaletica della polizia municipale completa di numero di matricola e approvazione ministeriale.

Durante il controllo, i militari hanno notato un oggetto di plastica con il caratteristico disco rosso, solitamente utilizzato dagli agenti di polizia locale per regolare il traffico o intimare l’alt agli automobilisti. La paletta era stata sottratta diversi mesi prima, nel novembre 2023, e avrebbe dovuto trovarsi negli armadi dell’autorità municipale anziché nell’automobile di un cittadino qualunque.

Il 48enne si è giustificato affermando di averla trovata abbandonata su un muretto nei pressi del cimitero locale e di aver pensato di restituirla. Una versione che, tuttavia, non ha convinto le forze dell’ordine, anche perché nessuna segnalazione o tentativo di riconsegnare la paletta era stato fatto in precedenza.

Il palanchino di 50 cm e le nuove accuse

A complicare ulteriormente la situazione, durante la perquisizione del veicolo è stato rinvenuto anche un palanchino lungo 50 centimetri, comunemente noto come “piede di porco”. Sebbene si tratti di un attrezzo che può avere usi legittimi (ad esempio, in ambito edile), la sua presenza in un contesto di fermo stradale desta sospetti. Nel quadro delle indagini, i Carabinieri hanno quindi ipotizzato il porto abusivo di arma impropria, dal momento che l’oggetto potrebbe essere utilizzato per forzare porte o recinzioni, o comunque per azioni illecite.

L’uomo dovrà ora rispondere in tribunale a Ivrea di due capi d’imputazione:

  1. Possesso illecito di segni distintivi delle forze di polizia, per la paletta recante matricola e autorizzazione ministeriale.
  2. Porto abusivo di armi improprie, per il palanchino di 50 cm.

In aggiunta, la positività al test dell’etilometro apre la strada a ulteriori conseguenze legate alla violazione delle norme sul codice della strada.

Polizia locale

Ripercussioni legali e fiducia nelle istituzioni

Il fatto di trovarsi in possesso di oggetti che imitano o riproducono segni distintivi delle forze dell’ordine costituisce un reato che mina la fiducia del pubblico nelle istituzioni. Se tali strumenti finiscono nelle mani sbagliate, possono essere utilizzati per scopi illeciti, come truffe o abusi d’autorità.

Il porto di un’arma impropria, invece, rientra in quelle fattispecie di reato che il legislatore ha introdotto per sanzionare il possesso di oggetti potenzialmente pericolosi, laddove manchino giustificati motivi per detenerli. Il giudice valuterà se il 48enne avesse un legittimo interesse a portare con sé il palanchino, oppure se fosse in procinto di usarlo in modo illecito.

Come prevenire simili episodi?

Il caso di Montanaro solleva inevitabilmente alcune domande: in che modo oggetti così distintivi, come la paletta della polizia municipale, possono finire nelle mani di privati cittadini? E quali strategie possono essere messe in atto per evitare il proliferare di strumenti potenzialmente pericolosi?

  1. Controllo dell’equipaggiamento: le autorità dovrebbero garantire un monitoraggio costante dei propri materiali, assicurandosi che ogni paletta, distintivo o altro strumento non risulti disperso o sottratto.
  2. Sanzioni dissuasive: punizioni adeguate in caso di furto o ritrovamento non denunciato di segni distintivi possono agire da deterrente.
  3. Sensibilizzazione dei cittadini: un’efficace campagna di informazione può spiegare i rischi e le conseguenze di trattenere o utilizzare impropriamente oggetti appartenenti alle forze dell’ordine.

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