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28 Gennaio 2025 - 16:13
Restrizioni anti-Covid illegittime? Dieci euro a cittadino per danni morali (foto di repertorio)
Una sentenza rivoluzionaria emessa dal giudice di pace Paolo Olezza ad Alessandria ha stabilito che le norme anti-Covid fossero ingiuste, obbligando lo Stato a risarcire i cittadini con 10 euro ciascuno per "danno non patrimoniale". La decisione, che ha sollevato un acceso dibattito politico e sociale, mette in discussione la gestione della pandemia da parte delle istituzioni italiane.
La sentenza, emessa il 28 gennaio 2025, ha accolto il ricorso di venti cittadini contro la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Secondo il giudice Olezza, le norme emergenziali adottate durante la pandemia hanno imposto restrizioni ingiustificate, privando i cittadini di libertà senza reali benefici nel contenimento del virus. In particolare, la dichiarazione di "stato di emergenza nazionale" del 31 gennaio 2020 è stata contestata come un abuso che avrebbe sottoposto la popolazione a pressioni indebite.
Un elemento cruciale nella decisione è stata la citazione di Matteo Salvini, vice premier, le cui dichiarazioni sono state interpretate dal giudice come una "confessione stragiudiziale" della natura illecita delle norme anti-Covid. Anche Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute, e Marco Lisei, presidente della commissione parlamentare di inchiesta, sono stati citati per aver rilasciato affermazioni che, secondo Olezza, avrebbero indebolito la difesa della Presidenza del Consiglio, che aveva sollevato l'eccezione di "difetto di giurisdizione".
La sentenza ha scatenato immediate reazioni politiche. Licia Ronzulli, vice presidente del Senato e senatrice di Forza Italia, ha definito la decisione "una beffa" e "un'offesa" alle vittime della pandemia. Ha duramente criticato il giudice per aver attribuito alle posizioni governative una sorta di "confessione stragiudiziale".
Questa sentenza potrebbe aprire scenari inediti per il futuro delle normative emergenziali in Italia. Se confermata nei gradi successivi, potrebbe generare una valanga di richieste di risarcimento da parte di cittadini che si ritengono danneggiati dalle misure adottate durante la pandemia. Inoltre, pone interrogativi profondi sulla legittimità delle decisioni prese durante la crisi sanitaria e sulla capacità delle istituzioni di gestire emergenze globali.
In un periodo in cui la pandemia ha lasciato cicatrici profonde nella società, questa sentenza segna un punto di svolta nel dibattito sulla gestione della crisi sanitaria. Mentre alcuni la considerano una vittoria per i diritti dei cittadini, altri temono che possa minare la fiducia nelle istituzioni e nella scienza. La controversia è tutt’altro che conclusa, e l’impatto di questa decisione rimane tutto da valutare.
Una sentenza rivoluzionaria emessa dal giudice di pace Paolo Olezza ad Alessandria ha stabilito che le norme anti-Covid fossero ingiuste, obbligando lo Stato a risarcire i cittadini con 10 euro ciascuno per "danno non patrimoniale"
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