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19 Gennaio 2025 - 10:03
Il medico No Vax Giuseppe Delicati di Borgaro Torinese
Giuseppe Delicati, il medico di Borgaro noto alle cronache per le sue controverse posizioni durante la pandemia, è di nuovo al centro di un'inchiesta giudiziaria. Dopo aver affrontato un processo a Torino, dove ha patteggiato una pena di due anni per aver rilasciato presunti certificati falsi di esenzione dalla vaccinazione anti Covid, ora rischia di trovarsi davanti a un nuovo tribunale, stavolta ad Alessandria.
L'accusa? Ancora una volta, quella di aver prodotto un certificato irregolare, stavolta a beneficio di un agente della polizia municipale.
Delicati era diventato una figura simbolica per alcuni durante gli anni difficili della pandemia. Soprannominato dai detrattori "Dottor No Vax", veniva spesso difeso da gruppi di sostenitori che, con manifestazioni in piazza Castello a Torino, reclamavano la sua innocenza.
Secondo le procure di Torino e Ivrea, il medico avrebbe rilasciato decine di certificati di esenzione senza effettuare le dovute visite mediche, utilizzando carta intestata non conforme e senza possedere la qualifica di medico vaccinatore. In alcuni casi, come emerso dalle indagini, avrebbe richiesto compensi fino a 40 euro per ogni esenzione. Queste pratiche, iniziate nel 2021, lo avevano portato anche in carcere.
Nonostante il patteggiamento a Torino, dove ha ottenuto la sospensione condizionale della pena, il medico rischia di vedere questa misura revocata qualora non fosse assolto nei nuovi procedimenti a Ivrea e Alessandria. Proprio ad Alessandria, è accusato di aver fornito un certificato falso a un agente della municipale, attestando patologie non comprovate per evitare la vaccinazione e consentire al vigile di rientrare in servizio.
Dal canto suo, Delicati continua a respingere le accuse. Dopo il patteggiamento, aveva dichiarato che la decisione non rappresentava un’ammissione di colpa, sottolineando di aver sempre agito nell’interesse dei suoi pazienti, pur riconoscendo alcune possibili «leggerezze» burocratiche.
A sostenere questa versione, durante l'ultimo processo torinese, c'era anche un gruppo di pazienti che lo definivano innocente. Ora, il suo avvocato Gianluca Visca ribadisce la linea difensiva: «Ci difenderemo nelle sedi opportune, contestando le accuse mosse nei suoi confronti».
Il caso Delicati, tra controversie e accese divisioni, continua a tenere banco nelle aule di giustizia, con una sentenza che potrebbe avere conseguenze non solo per il medico, ma anche per i pazienti coinvolti.
Delicati era finito sotto inchiesta nel settembre del 2021, quando la procura di Torino aveva iniziato a indagare sulla validità dei certificati medici che rilasciava. Il medico aveva firmato circa settanta certificati, spesso destinati a persone che non erano suoi pazienti abituali, con l’obiettivo di esentarle dalla vaccinazione obbligatoria anti-Covid. Le indagini, condotte dai carabinieri e supportate da una serie di reportage investigativi della trasmissione televisiva "Le Iene", hanno rivelato che molti di questi certificati erano infondati e rilasciati senza una reale visita medica.
Durante l'udienza di giugno, Delicati aveva chiesto di patteggiare una pena di un anno e undici mesi, ma la proposta è stata riformulata fino all’accordo odierno, che lo ha visto patteggiare due anni di carcere. La procura di Torino ha accettato la richiesta di patteggiamento, ritenendo congrua la pena proposta, e il tribunale ha confermato la decisione, sospendendo l’esecuzione della pena grazie alla condizionale.
Nonostante la conclusione di questo procedimento, Delicati dovrà affrontare un nuovo processo per accuse analoghe mosse dall'autorità giudiziaria di Ivrea. Questo secondo filone di indagini riguarda episodi simili a quelli verificatisi a Torino, con il medico accusato nuovamente di aver rilasciato certificati falsi per esenzioni vaccinali.
La figura di Giuseppe Delicati è diventata nota per la sua presa di posizione pubblica contro la campagna vaccinale. Durante il periodo pandemico, Delicati era uno dei medici più noti tra i cosiddetti No Vax, posizioni che lo avevano portato a scontrarsi con le autorità sanitarie. Le sue azioni sono state oggetto di un intenso interesse mediatico, culminato nella copertura del caso da parte del programma televisivo "Le Iene". La trasmissione aveva infatti documentato come il medico rilasciasse esenzioni senza un’adeguata valutazione medica, esponendo così i pazienti, e il pubblico, a un rischio maggiore di contrarre il virus.
Il medico No Vax Giuseppe Delicati
La vicenda di Delicati non ha colpito soltanto la sua figura professionale, ma ha coinvolto anche un vasto numero di individui che avevano ottenuto i certificati di esenzione. In totale, 82 persone, tra cui operatori sanitari, insegnanti e membri delle forze dell’ordine, sono state accusate di concorso in falso e rischiano a loro volta il processo. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti, sollevando interrogativi sulle falle nel sistema di controllo dei certificati di esenzione vaccinale.
Questi certificati falsi, distribuiti in ambienti sensibili come scuole e ospedali, hanno creato preoccupazioni per la salute pubblica. Gli investigatori hanno sottolineato che la diffusione di esenzioni ingiustificate ha contribuito alla propagazione del virus in comunità che, durante la pandemia, avrebbero dovuto essere protette.
Dopo la tempesta giudiziaria e mediatica, Giuseppe Delicati ha deciso di chiudere con la professione medica. Il medico ha optato per la pensione anticipata, chiudendo lo studio di Borgaro, nel tentativo di lasciarsi alle spalle questa vicenda. Le sue dichiarazioni, in cui ha espresso il desiderio di voltare pagina, fanno emergere un quadro di una persona che, dopo essere stata al centro di uno dei casi più discussi della pandemia, cerca ora di ricostruire la propria vita lontano dai riflettori.
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