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Cronaca
28 Gennaio 2025 - 10:41
Influenza aviaria colpisce l'uomo: primo caso in Europa, allarme globale in crescita
Il 27 gennaio 2025, le autorità sanitarie britanniche hanno confermato il primo caso umano di influenza aviaria (H5N1) in Europa. L'infezione ha colpito un lavoratore agricolo nella regione delle West Midlands, in Inghilterra centrale, che era stato a stretto contatto con pollame infetto. Sebbene il paziente sia attualmente in via di guarigione, questo evento solleva interrogativi sulla diffusione del virus e sulle misure necessarie per prevenirne l'ulteriore propagazione.
La UK Health Security Agency (UKHSA) ha riferito che il paziente ha contratto l'infezione attraverso un contatto prolungato con un vasto numero di uccelli infetti in un allevamento. Nonostante la gravità del caso, le autorità rassicurano che il rischio di una diffusione più ampia tra la popolazione generale rimane molto basso. Susan Hopkins, Chief Medical Adviser dell'UKHSA, ha dichiarato: "Il rischio di una diffusione dell'influenza aviaria nel grande pubblico resta molto basso nonostante questo caso confermato".
Negli ultimi mesi, l'influenza aviaria ha colpito duramente diversi Paesi europei, causando ingenti danni agli allevamenti avicoli. In Italia, il virus ha provocato numerosi focolai, con particolare incidenza in Veneto, Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia. A gennaio, è stato accertato un focolaio in provincia di Verona in un allevamento di 800.000 galline ovaiole, portando a 18 il numero di focolai sul territorio italiano dall'inizio dell'anno e a 53 dall'inizio della stagione influenzale, a ottobre.
L'influenza aviaria ha colpito duramente diversi Paesi europei
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), dal 2003 al 2023 sono stati segnalati a livello globale 882 casi umani di infezione da influenza A-H5N1, di cui 461 decessi. Sebbene la trasmissione del virus dagli uccelli all'uomo sia rara e non vi sia evidenza di trasmissione da uomo a uomo, l'aumento dei casi negli animali e le mutazioni del virus destano preoccupazione. Negli Stati Uniti, dall'inizio della nuova epidemia nel 2022, sono stati interessati quasi 650 allevamenti avicoli per un totale di circa 130 milioni di volatili. L'allerta riguarda anche gli animali da compagnia, come gatti e cani, con la Food and Drug Administration che ha invitato i produttori di alimenti per animali a rinnovare i piani di sicurezza alimentare.
In risposta alla diffusione dell'influenza aviaria, l'Italia sta investendo risorse nel miglioramento della biosicurezza e nella divulgazione delle buone pratiche per evitare la diffusione del virus tra gli allevamenti. Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato la necessità di risorse per indennizzare gli allevatori danneggiati dal blocco delle attività produttive e dal deprezzamento dei prodotti. A tal fine, è stata notificata alla Commissione europea la richiesta di attivazione delle misure previste dal regolamento dell'organizzazione comune dei mercati per utilizzare i fondi della Riserva agricola.
Il primo caso umano di influenza aviaria in Europa rappresenta un campanello d'allarme per le autorità sanitarie e gli operatori del settore avicolo. Sebbene il rischio per la popolazione generale rimanga basso, è fondamentale mantenere elevati standard di biosicurezza negli allevamenti e monitorare attentamente l'evoluzione del virus per prevenire possibili focolai e garantire la sicurezza alimentare.
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