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Boom di sindromi similinfluenzali: oltre 5 milioni di casi dall’inizio della stagione

L’incidenza sale a 11,3 casi per mille assistiti, ma resta sotto i livelli dello scorso anno

Boom di sindromi similinfluenzali

Boom di sindromi similinfluenzali: oltre 5 milioni di casi dall’inizio della stagione (foto di repertorio)

L’inizio del 2025 registra un aumento dei casi di sindrome similinfluenzale. Secondo l’ultimo bollettino della sorveglianza epidemiologica RespiVirNet, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) in collaborazione con il Ministero della Salute, nella settimana tra il 30 dicembre 2024 e il 5 gennaio 2025 sono stati stimati circa 667.000 nuovi casi, portando il totale a 5.851.000 dall’inizio della sorveglianza.

Nonostante l’incremento, il livello di incidenza rimane inferiore rispetto allo stesso periodo della scorsa stagione influenzale, quando la curva iniziava già a calare. Nel dettaglio, il tasso d’incidenza è passato da 9,9 casi per mille assistiti nella settimana precedente a 11,3 per mille, segnalando un ritorno alla crescita dopo la flessione dovuta alle festività e alla chiusura delle scuole.

I bambini sotto i 5 anni continuano a essere la fascia più colpita, con un’incidenza di 21,4 casi per mille assistiti, leggermente in calo rispetto ai 21,7 della settimana precedente. Nella fascia 5-14 anni, il tasso è di 10 casi per mille assistiti, mentre tra i 15-64 anni sale a 11,9 casi per mille. Gli anziani (65 anni e oltre) registrano invece un’incidenza di 8,1 casi per mille, segnando un aumento rispetto alle settimane precedenti.

Il bollettino dell’Iss sottolinea che, oltre ai virus influenzali, anche altri virus respiratori stanno contribuendo al numero complessivo di casi di sindrome similinfluenzale. La circolazione virale risulta in aumento in tutte le fasce d’età, con una maggiore stabilità tra i bambini e una crescita tra giovani adulti e anziani.

A livello geografico, le regioni con il maggior numero di casi di sindrome similinfluenzale sono la Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sicilia. Al contrario, Basilicata e Calabria non hanno attivato la sorveglianza epidemiologica, rendendo impossibile una stima precisa della diffusione del virus in queste aree.

L’inizio del 2025 rappresenta un periodo cruciale per il controllo della diffusione dei virus influenzali. Le autorità sanitarie raccomandano la vaccinazione antinfluenzale, soprattutto per le categorie più a rischio, e il rispetto delle misure di prevenzione, come l’igiene delle mani e il distanziamento sociale, per limitare il contagio.

Con i numeri in aumento, il monitoraggio epidemiologico rimane fondamentale per valutare l’evoluzione della stagione influenzale e prevenire complicanze nei soggetti più fragili.

L’inizio del 2025 registra un aumento dei casi di sindrome similinfluenzale

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