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Chivasso punta quota 30.000 abitanti: ma dove vuol metterli tutti? Ecco le idee di Castello & c.

Il nuovo PRGC prevede di arrivare a quasi 30.000 abitanti, con un incremento di 3.565 abitanti, corrispondenti al 13,5% degli esistenti.

Chivasso punta quota 30.000 abitanti: ma dove vuol metterli tutti? Ecco le idee di Castello & c.

Chivasso punta quota 30.000 abitanti: ma dove vuol metterli tutti? Ecco le idee di Castello & c.

Lo scorso 18 dicembre, il Consiglio comunale di Chivasso ha approvato la “Proposta Tecnica del Progetto Preliminare” del nuovo piano regolatore, successivamente pubblicata sul sito del Comune con 30 giorni di tempo per presentare eventuali osservazioni.

Si tratta del primo passo di un lungo iter che porterà all’approvazione definitiva del nuovo PRGC. Il passo successivo sarà la prima conferenza di copianificazione, cui parteciperanno i vari enti interessati e altri “soggetti individuati come competenti in materia ambientale”.

La Proposta Tecnica è composta da numerosi documenti e mappe relative alle zone abitate, agli insediamenti produttivi e alle aree verdi e coltivate.

Tra i documenti, oltre alle norme di attuazione, i più interessanti sono forse la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e la Relazione Illustrativa. La Relazione Illustrativa è suddivisa in quattro parti. La prima presenta un quadro generale del territorio comunale, la seconda valuta la corrispondenza tra il nuovo PRGC e i vari piani sovraordinati, come il Piano Territoriale Regionale (PTR), il Piano Paesaggistico Regionale (PPR) e il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP). La terza parte presenta la struttura del nuovo PRGC e la quarta si occupa in particolare del commercio e dei pubblici esercizi.

Per capire meglio, conviene forse iniziare dalla terza parte, in cui si stabilisce un raffronto tra il vecchio PRGC, tuttora in vigore, e quello nuovo. Il vecchio PRG, del 2004, a partire da una popolazione di 23.800, prevedeva un consistente aumento, pari a oltre 8.000 abitanti, incrementando del 34% la popolazione chivassese, che avrebbe potuto arrivare a quasi 32.000 unità. A causa forse della crisi degli impianti produttivi, rispetto a quello previsto, l’incremento reale è stato molto inferiore, circa 2.500 abitanti: a fine 2023 Chivasso contava 26.319 abitanti.

Il nuovo PRGC prevede di arrivare a quasi 30.000 abitanti, con un incremento di 3.565 abitanti, corrispondenti al 13,5% degli esistenti. Questo perché, si legge, “Chivasso è, per numero di abitanti, la 12^ città a livello provinciale e la 24^ a livello regionale. L’andamento demografico, al di là della flessione degli ultimi anni, presenta un saldo migratorio quasi costantemente positivo. La considerevole dotazione di infrastrutture e servizi che la città offre, le ampie aree verdi, la presenza della stazione ferroviaria, di un’offerta scolastica variegata, di una rete commerciale completa, di un comparto industriale attivo, dell’Ospedale, continuano a fare di Chivasso una città vivibile, polo di riferimento e attrazione dal contesto territoriale allargato (Chivassese e basso Canavese)” (pag.93).

Per raggiungere questo obiettivo, sono previste nuove aree produttive, commerciali e residenziali, in particolare nella zona a ovest.

Il sindaco Claudio Castello

Le nuove aree produttive (NP) individuate sono due. La NP1, prevista ex novo, si trova nei dintorni dell’area CHIND, su “terreni già in parte compromessi perché adiacenti alla discarica… Con riferimento al pozzo di captazione dell’acqua potabile presente poco lontano (denominato “Baragino 2”), da cui discendono fasce di rispetto che si estendono su parte della NP1, si precisa che… il gestore SMAT ha comunicato al Comune di Chivasso che, al termine dei lavori relativi alla realizzazione di tre nuovi pozzi in località Pratoregio… si avvierà la predisposizione della documentazione necessaria alla ridefinizione dell’area di salvaguardia del pozzo “Baragino 2”, conseguente alla riduzione della portata di emungimento”.

La NP2 costituisce invece riconferma di un’area produttiva attrezzata già presente nel vigente PRGC e sono previste, “ad Ovest della Gora di San Marco, opere di mitigazione e compensazione volte alla creazione di un “bosco urbano” (pag.70). Per quanto riguarda le aree di impianto commerciale, il nuovo PRGC prevede l’eliminazione di un’area di grosse dimensioni a Sud di Corso Ferraris, in Castelrosso, e la riconferma di tre aree nel capoluogo non ancora attuate. In particolare, “l’area NC4, ubicata alle estreme propaggini occidentali dell’edificato disperso lungo la SP11-Stradale Torino, viene affiancata da due ambiti di nuova previsione con precisi ruoli di rafforzamento della rete stradale alternativa al succitato percorso principale, nonché di miglioramento paesaggistico dell’accesso al capoluogo, in coerenza con l’individuazione, in sede di adeguamento al PPR, di una porta urbana proprio in questo punto” (pag.68).

Per le aree residenziali, il PRGC prevede i seguenti ambiti di recupero di zone inutilizzate o degradate: RG1 “Montegiove”, RG2 “Malone”, lungo la sponda sinistra del Torrente Malone, in prossimità del deposito di idrocarburi ESSO, con destinazioni d’uso solo per servizi. RG3 “Via Orti”, dove sono presenti un capannone già adibito a concessionaria di automobili e un adiacente edificio per uffici e residenza. Le destinazioni d’uso sono ricettiva, produttiva, commerciale, direzionale, servizi; almeno il 50% dell’area deve essere destinato a parcheggio pubblico alberato. RG4 “Ex Consorzio”, con destinazioni d’uso residenziale, ricettiva, produttiva, commerciale, direzionale, servizi, e con parcheggi pubblici e alberati. RG5a/b “Ex Imprevib”, nella zona a est e ovest del nuovo cavalcaferrovia, occupata dagli edifici dismessi dell’ex stabilimento Imprevib. Qui, oltre alle varie destinazioni d’uso, è prevista anche quella residenziale, esclusivamente per edilizia economico popolare, sociale, convenzionata. RG6 “Ex Agip, con varie destinazioni d’uso, tra cui quelle di attività di carattere sportivo, ricreativo e di spettacolo.

Per quanto riguarda i nuovi impianti di tipo residenziale, vengono individuate alcune aree inedificate, limitrofe a tessuti urbanizzati esistenti del capoluogo e di Castelrosso. Nel complesso, tutto questo rappresenta un consumo di suolo di 33,84 ha, pari al 5,03% del territorio urbanizzato esistente. Forse, da un comune premiato recentemente come “Comune Virtuoso”, ci si sarebbe aspettati un consumo di suolo pari a zero. Tanto più che Chivasso risulta tra i Comuni con consumo di suolo urbanizzato superiore al 10%, “molto superiore alla media regionale (5,80%) e metropolitana (7,82)” (pag.97). Un’ultima osservazione riguarda le nuove infrastrutture stradali previste dal nuovo PRGC. Tra le altre se ne trova una riguardante “la viabilità che dall’incrocio tra Via Foglizzo e Via Berruti (da risolvere con una rotatoria) si raccorda alla rotonda esistente su Stradale Torino, all’intersezione con la circonvallazione Sud-Ovest al concentrico, da realizzarsi contestualmente ad ambiti urbanistici ad attuazione convenzionata” (pag.74). Si tratta evidentemente della realizzazione della strada prevista dal PPE del cosiddetto “Progetto Mauriziano”, cancellato a suo tempo dal TAR e dal Consiglio di Stato, di cui si intravvede un embrione nella succitata rotatoria. E cosa sono i previsti “ambiti urbanistici ad attuazione convenzionata”? Si tratta forse di una ripresa in tono minore del PPE Mauriziano?

Servizio di Domenico Cena

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