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Salvini taglia i ponti di Castiglione, Carignano e Preti: ultimo disperato appello di Città Metropolitana

L'Ente aveva ottenuto nel 2018 un finanziamento di 66 milioni di euro per la manutenzione straordinaria di sette ponti e la costruzione di tre ex novo. Ad oggi, mentre sette opere sono in corso o completate, i fondi per i nuovi ponti sono stati azzerati. "Non possiamo permettere che anni di lavoro vadano sprecati..."

Il Ministro Matteo Salvini

Il Ministro Matteo Salvini

Il Consiglio metropolitano di Torino ha lanciato un ultimo appello al governo e al Parlamento italiano per salvare tre infrastrutture cruciali: il nuovo ponte 'Preti' tra Baldissero e Strambinello, e i ponti di Castiglione e Carignano.

Approvato all’unanimità, l’ordine del giorno chiede il rifinanziamento delle opere nell’ambito del Decreto 'Milleproroghe'. Il vicesindaco Jacopo Suppo, illustrando il documento, ha sottolineato: «Il nostro Ente aveva ottenuto nel 2018 un finanziamento di 66 milioni di euro per la manutenzione straordinaria di sette ponti e la costruzione di tre ex novo. Ad oggi, mentre sette opere sono in corso o completate, i fondi per i nuovi ponti sono stati azzerati. Non possiamo permettere che anni di lavoro vadano sprecati».

Il Consiglio ha invocato il sostegno di tutte le forze politiche, promuovendo iniziative con associazioni di enti locali come Anci e Uncem, per garantire le risorse necessarie. Ma l’urgenza non è mai stata così pressante.

E il caso del Ponte Preti lo dimostra.

Il ponte Preti tra Strambinello e Baldissero Canavese

L’ultima speranza di rifinanziare il Ponte Preti, a meno di clamorose inversioni di rotta, si è infranta con la decisione del Ggoverno di respingere la proroga per i fondi già scomparsi dai radar lo scorso luglio. Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani, rispondendo a un question time alla Camera, ha dichiarato che non esistono le condizioni per un’ulteriore proroga: «Nonostante i tentativi di aggiornare i cronoprogrammi, alcune opere chiave, tra cui il Ponte Preti, non rispettano le scadenze stabilite. Il decreto Infrastrutture ha già prorogato i termini al 31 dicembre 2024, ma ulteriori rinvii non sono possibili».

La decisione ha suscitato un’ondata di indignazione.

La deputata Daniela Ruffino (Azione) ha attaccato con fermezza: «Bloccare il progetto significa condannare il Canavese all’isolamento. Le difficoltà straordinarie, come la pandemia e il caro materiali, non possono essere ignorate. Si tratta di cause oggettive, non di inefficienze locali».

Il Ponte Preti, nodo cruciale per la mobilità tra Strambinello e Baldissero, è molto più di un’infrastruttura. È il simbolo di un territorio che lotta contro isolamento e precarietà. Senza un collegamento adeguato, le comunità locali rischiano un collasso infrastrutturale: strade alternative insufficienti, accesso ai servizi essenziali compromesso e gravi ripercussioni sull’economia locale.

La delusione del territorio è palpabile. Decine di amministratori locali e cittadini puntano il dito contro i ritardi accumulati negli anni, accusando una mancanza di visione e di volontà politica nel portare avanti progetti strategici come questo. Nonostante le promesse pre-elettorali e gli impegni dichiarati, i fondi per il Ponte Preti sono spariti.

Il Ponte Preti rischia di diventare l’ennesima incompiuta italiana, emblema di una politica incapace di garantire infrastrutture essenziali. Nel frattempo, il Canavese resta in attesa. O forse sarebbe meglio dire, resta in un'eterna "bolla". 

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