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Cronaca
22 Gennaio 2025 - 12:55
“Papà, ho perso il telefono”: il messaggio-trappola inviato al sindaco di Candia Canavese
Le truffe telefoniche continuano a colpire in tutta Italia, e non risparmiano neanche i rappresentanti delle istituzioni. A Candia Canavese, il sindaco Mario Mottino si è trovato vittima di un tentativo di raggiro via SMS. Il messaggio recitava: «Papà ho perso il telefono, sto provando a chiamarti ma ho problemi di linea, scrivimi a questo numero». Una trappola ormai nota, che fa leva sull’emotività dei genitori preoccupati per i propri figli.
Nonostante il contenuto del messaggio fosse apparentemente credibile, Mottino non si è fatto ingannare e, riconoscendo l’inganno, ha subito allertato i cittadini pubblicando un avviso sulla pagina istituzionale del Comune. L’intento era chiaro: mettere in guardia la popolazione contro questo tipo di truffe, che negli ultimi mesi si sono moltiplicate nel Canavese, con decine di vittime cadute nel tranello.
I raggiri telefonici si basano spesso su un messaggio che evoca urgenza e paura. I truffatori simulano situazioni di emergenza – come un figlio in difficoltà, magari coinvolto in un incidente o senza telefono – per spingere le vittime a rispondere d’impulso. Non tutti riescono a mantenere la calma come il sindaco Mottino. Un noto commerciante di Ivrea, ad esempio, è caduto nella rete, convinto di dover aiutare la figlia: ha trasferito 3.000 euro ai truffatori. E questo è solo uno dei tanti episodi che continuano a emergere in tutta la zona.
Truffe telefoniche
Non solo SMS e telefonate. I truffatori stanno spostando sempre più la loro attenzione verso il web, utilizzando email fraudolente per colpire le vittime. Anche a Candia Canavese, negli ultimi mesi, alcuni residenti hanno ricevuto mail apparentemente inviate dall’Agenzia delle Entrate, con testi che segnalavano inesistenti incongruenze fiscali. Queste email, spesso scritte in un italiano scorretto, contenevano link o allegati dannosi con l’obiettivo di rubare dati personali e credenziali di accesso. In altri casi, i mittenti fasulli si spacciavano per l’Inps, alimentando ulteriormente la confusione e il rischio per i cittadini meno esperti.
Un esempio delle email ricevute recitava: «Dall’esame dei dati e dei saldi relativi alla divulgazione delle eliminazioni periodiche Iva, da lei mostrate per il trimestre 2023, avvengono emerse alcune incoerenze...». Una formulazione che, sebbene poco chiara, può trarre in inganno chi non è abituato a distinguere le comunicazioni ufficiali dalle truffe. Queste email contenevano link malevoli che, se cliccati, avrebbero installato software dannosi o sottratto dati personali.
Di fronte all’aumento di queste truffe, le autorità e le istituzioni locali stanno cercando di informare e proteggere i cittadini. Il consiglio principale è quello di mantenere la calma e verificare sempre l’autenticità dei messaggi ricevuti, sia via SMS che via email. Non cliccare su link sospetti, non scaricare allegati di dubbia provenienza e non fornire mai informazioni personali o bancarie su richiesta sono precauzioni fondamentali per evitare di cadere vittime di questi raggiri.
Come sottolineato dallo stesso sindaco Mottino, è essenziale diffondere consapevolezza tra la popolazione e denunciare immediatamente ogni tentativo di truffa alle forze dell’ordine, che possono intervenire e, nei casi migliori, risalire ai responsabili.
Le truffe telefoniche e online rappresentano una sfida crescente per le comunità locali. La vicenda di Candia Canavese evidenzia quanto sia importante mantenere alta la guardia e collaborare per contrastare questi fenomeni. La prevenzione, unita a una maggiore attenzione nell’utilizzo delle tecnologie, è il primo passo per proteggere se stessi e la propria comunità da chi cerca di approfittare della fiducia e delle paure altrui.
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