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Automotive al collasso: 10 milioni per tamponare il disastro

Tra sostegno ai lavoratori e nuove produzioni a Mirafiori, la Regione punta a superare la crisi del settore simbolo della manifattura piemontese

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La Regione Piemonte ha ufficialmente annunciato un piano da oltre 10 milioni di euro per sostenere i lavoratori del settore automotive in cassa integrazione, con l’obiettivo di integrare il loro reddito e favorire il reinserimento nel mercato del lavoro. Questo intervento straordinario, illustrato dal governatore Alberto Cirio al termine di un incontro con i vertici di Confindustria Piemonte, si inserisce in un contesto di profonde trasformazioni e difficoltà per uno dei settori simbolo dell’industria piemontese.

L’incontro, svoltosi nel Grattacielo di Intesa Sanpaolo, ha riunito gli assessori regionali, i rappresentanti del sistema industriale e i leader di categoria per affrontare le sfide di un settore che, pur essendo centrale per l’economia regionale, è in crisi da tempo. È stato uno scambio serrato di analisi e proposte operative, culminato nella presentazione di una strategia articolata per affrontare le criticità dell’automotive e rilanciare il tessuto economico e produttivo del Piemonte.

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Nella foto: Andrea Tronzano (assessore regionale al Bilancio), Andrea Amalberto (presidente Confindustria), il governatore Alberto Cirio e l'assessora regionale Elena Chiorino

Durante l’incontro, Alberto Cirio ha fornito una fotografia chiara, ma preoccupante, del settore. “La crisi dell’automotive non riguarda solo il Piemonte, è un problema europeo. Lo dimostra anche il caso Volkswagen”, ha sottolineato il governatore, evidenziando però come la Regione abbia intrapreso una strategia di stretta collaborazione con Stellantis. Questo dialogo ha già portato un risultato importante: l’avvio, entro novembre, della produzione della 500 ibrida nello stabilimento di Mirafiori, con una stima di 100 mila veicoli all’anno, che si aggiungono alle già avviate linee della 500 elettrica. Si punta così a raggiungere una produzione complessiva di circa 130 mila auto l’anno, un dato incoraggiante in un panorama ancora incerto.

Il fondo regionale da 10 milioni, già operativo, sarà destinato a colmare la quota di reddito mancante per i lavoratori in cassa integrazione che partecipano a programmi di riqualificazione professionale. L’obiettivo non è solo quello di sostenere economicamente i lavoratori in difficoltà, ma anche prepararli alle nuove competenze richieste dalla transizione energetica e digitale. Secondo Cirio, “questa misura dimostra che il Piemonte non abbandona i suoi lavoratori. Vogliamo accompagnarli in questa fase delicata, garantendo loro strumenti concreti per affrontare il futuro con maggiore serenità”.

Nonostante questi segnali positivi, i rappresentanti sindacali hanno messo in evidenza l’urgenza di politiche più ambiziose. Edi Lazzi, segretario generale della Fiom-Cgil di Torino, ha ribadito la necessità di puntare su nuove produzioni a Mirafiori per evitare che la cassa integrazione diventi una condizione permanente. Luigi Paone, segretario generale della Uilm Torino, ha sottolineato che senza interventi concreti sul Green Deal e sulla transizione ecologica, il rischio di perdere il 30% dei posti di lavoro nel settore resta alto.

Dal canto suo, il presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto, ha evidenziato come la crisi dell’automotive si intrecci con una più generale difficoltà nel trovare lavoratori qualificati. “Molte imprese non riescono a colmare i posti vacanti, ed è per questo che stiamo lavorando su piani di formazione e aggiornamento professionale. Allo stesso tempo, è fondamentale sostenere i settori in difficoltà e promuovere quelli trainanti come aerospazio, agroalimentare e turismo”, ha spiegato Amalberto, aggiungendo che il Piemonte ha le potenzialità per diventare un modello di sviluppo sostenibile e innovativo a livello nazionale.

Le discussioni si sono allargate anche a temi strategici come le infrastrutture e la banda ultralarga, con l’assessore regionale Andrea Tronzano che ha annunciato investimenti per oltre 1 miliardo di euro entro il 2025, destinati a sostenere la transizione energetica e digitale delle imprese e a migliorare la logistica regionale. “Il Piemonte deve essere pronto ad affrontare le sfide globali, sfruttando al meglio i fondi europei e nazionali disponibili”, ha dichiarato Tronzano.

Un altro tema chiave emerso durante l’incontro è stato il rilancio della Vehicle Valley, un progetto che mira a fare del Piemonte un punto di riferimento per la mobilità sostenibile, attirando nuovi investimenti e valorizzando le eccellenze produttive locali.

Intanto, sul fronte operativo, arriva una prima buona notizia per i lavoratori di Mirafiori: la prossima settimana riprenderanno le attività produttive con un anticipo rispetto ai tempi previsti. Le linee della 500 elettrica e della Maserati torneranno a pieno regime, garantendo una ripresa lavorativa per centinaia di dipendenti. “Accogliamo favorevolmente questo anticipo”, ha dichiarato la Rsa Fiom, “perché riduce il periodo di inattività dei lavoratori e limita le perdite economiche legate alla cassa integrazione”.

Il 2025 sarà un anno cruciale per il Piemonte, non solo per gli investimenti annunciati, ma anche per la capacità di tradurre in realtà le strategie delineate durante questo incontro. Mentre la Regione lavora per costruire un piano di rilancio industriale solido e sostenibile, resta da vedere se queste iniziative saranno sufficienti a garantire un futuro stabile all’industria manifatturiera piemontese.

Il Piemonte non può permettersi di perdere la sfida dell’automotive. La posta in gioco è alta, ma con un impegno coordinato tra istituzioni, imprese e sindacati, potrebbe trasformarsi in un’opportunità per consolidare la sua posizione come leader nazionale e europeo. Insomma, per vincere questa battaglia serviranno visione, investimenti e soprattutto azioni concrete che vadano oltre l’emergenza.

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