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18 Gennaio 2025 - 11:51
«Vorrei portare alla vostra attenzione un tema che credo di riguardi da vicino: il pedaggio di Falchera. Trovo profondamente ingiusto che noi residenti di San Mauro Torinese siamo obbligati a pagare il pedaggio per percorrere pochi chilometri di tangenziale, mentre altre zone limitrofe, come corso Grosseto, Venaria, Savonera, ecc., possono usufruirne gratuitamente», questo è lo sfogo su Facebook di un cittadino sanmaurese.
Il suo post ha attirato l’attenzione, scatenando decine di commenti, tutti d’accordo con lui. «Penso sia arrivato il momento di unirci per chiedere un trattamento più equo. Potremmo proporre alle istituzioni una soluzione. Ad esempio, l’esenzione dal pedaggio per i residenti attraverso dispositivi come Telepass o UnipolMove», prosegue così il post.
L’accesso alla tangenziale, infatti, per i cittadini di San Mauro avviene dalla zona di Pescarito-Abbadia di Stura. Proseguendo lungo la tangenziale appena imboccata, gli automobilisti che non seguono le diramazioni per Milano o Aosta e rimangono sulla A55 (tangenziale di Torino) incontrano il casello a Falchera, mentre chi entra da Torino in corso Grosseto o a Caselle non incorre nel pedaggio, proseguendo anche verso Torino sud senza pagare un euro di più.
L'ingresso per la tangenziale all'Abadia di Stura
Lo stesso disagio è lamentato anche dai cittadini di Settimo Torinese, che imboccano la tangenziale sempre dall’Abbadia di Stura, oppure passando dall’A4 Torino-Trieste – ma passando sempre tramite la barriera di Falchera per raggiungere la zona sud del capoluogo piemontese – o dal casello di Settimo posto alla fine dell’A5 Torino-Aosta, nei pressi di via Mappano.
Stando alla mappa dell’autostrada, è infatti possibile percorrere l’A55 da corso Grosseto – o dal raccordo di Caselle – fino a Vadò (nei pressi a Trofarello) senza pagare alcun pedaggio, se non per proseguire verso Santena o per le altre autostrade a cui la tangenziale dà accesso, compresa la diramazione dell’A55 verso Orbassano e Pinerolo.
La mappa dell'A55
La tangenziale di Torino ha infatti un sistema di pedaggio definito “aperto”, ovvero che prevede un pagamento forfetario passando attraverso i caselli presenti lungo l’intero tracciato – come avviene anche sulla A32 Torino-Bardonecchia –, e non un sistema “chiuso” con caselli per ogni singola uscita e ingresso, come ad esempio sulla A6 Torino-Savona.
Diversi cittadini si dichiarano quindi pronti a firmare una petizione – che però non è ancora stata indetta ufficialmente – al fine di sollecitare le amministrazioni comunali e la Regione a intervenire, o attraverso l’esenzione del pedaggio per i residenti vicini ai caselli o tramite l’introduzione di un sistema più equo che non penalizzi i comuni della periferia in favore del capoluogo.
La Città Metropolitana di Torino, insieme al nuovo concessore ITP – che è subentrato ad ATIVA dopo decenni – sta pensando di introdurre sulla A55 il sistema di pagamento “free flow” già attivo sulla A33 Asti-Cuneo da settembre scorso. Si tratta di togliere tutti i caselli in favore di un insieme di telecamere che leggono le targhe delle vetture in transito.
Il pagamento viene così addebitato o tramite dispositivi di telepedaggio (come Telepass, UnipolMove e altri) oppure va pagato online entro 15 giorni se non si dispone di questi.
Per ora, si tratta solo di una proposta. Potrebbe però essere l’occasione per ripensare l’intero sistema di tariffe dell’A55 per renderlo più equo e scaglionato per tutti gli utenti, evitando da una parte che si possano percorrere decine di chilometri senza pagare, e dall’altra che siano penalizzati i cittadini di Settimo e San Mauro.
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