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17 Gennaio 2025 - 17:56
La comunità di Mathi, piccolo comune nel Canavese, è in fermento dopo l’annuncio della possibile trasformazione della ex Casa di Riposo Chantal in un centro di accoglienza per immigrati. La notizia ha scatenato reazioni accese sia da parte dei cittadini sia della politica regionale, mentre il dibattito sulla destinazione della struttura si fa sempre più acceso.
Il capogruppo della Lega in Piemonte, Fabrizio Ricca, si è espresso con toni critici: “La notizia dell’arrivo imminente di una cinquantina di immigrati in un’area della Casa di Riposo Chantal di Mathi Canavese è sconcertante. Sottrarre alla comunità una struttura creata dagli stessi cittadini decenni fa per dare sostegno agli anziani con la scusa dei lavori di ristrutturazione e destinarla ad altri scopi è inammissibile”. Ricca ha inoltre assicurato il sostegno del suo gruppo consiliare alle istanze dei cittadini e dei comitati locali, affermando: “Faremo il possibile per restituire Casa Chantal agli scopi originari, coinvolgendo anche il Prefetto e l’Assessore regionale all’Immigrazione per cercare soluzioni più idonee per l’accoglienza dei migranti”.
Parallelamente, si è formato il Comitato Chantal RSA, un gruppo spontaneo di cittadini decisi a opporsi al progetto. La raccolta firme, avviata pochi giorni fa, sta registrando un’adesione massiccia. Alessia, una delle referenti, ha dichiarato: “La risposta è stata straordinaria, in molti negozi ci hanno chiesto moduli aggiuntivi. Stiamo ricevendo sostegno anche sui social”. Il comitato mira a consegnare la petizione al Comune entro il 24 gennaio 2025, chiedendo che la struttura torni alla sua funzione originaria di residenza per anziani.
Roberto Pontelli, uno dei promotori dell’iniziativa, ha sottolineato il valore simbolico e sociale della Casa Chantal: “È stata costruita grazie al lavoro e ai sacrifici dei cittadini di Mathi. Non possiamo accettare che venga destinata ad altri scopi senza consultare la comunità”. Pontelli, la cui madre è stata trasferita a Villa Lina a Corio dopo la chiusura della struttura, ha aggiunto: “Ci avevano promesso che il trasferimento degli anziani sarebbe stato temporaneo, ma è passato un anno e mezzo e non è cambiato nulla”.
La vicenda risale all’autunno del 2023, quando la cooperativa Sanitalia Service, proprietaria della struttura, ha trasferito i venticinque ospiti di Casa Chantal per avviare lavori di ristrutturazione. Tuttavia, il cantiere non è mai partito, alimentando accuse reciproche tra la cooperativa e l’amministrazione comunale. Secondo il sindaco Vittorio Rocchietti, i ritardi sono dovuti a documentazioni incomplete o errate presentate dalla cooperativa. Dall’altro lato, Sanitalia sostiene che l’ufficio tecnico comunale abbia rallentato i procedimenti.
Durante il Consiglio comunale del 30 dicembre, è emerso un ulteriore dettaglio: già a novembre 2023, Sanitalia avrebbe informato i familiari degli ospiti trasferiti dell’intenzione di destinare la struttura all’accoglienza di migranti. Una decisione che, secondo Pontelli, “rappresenta un rischio per la comunità”.
Il destino della struttura resta incerto. Le opposizioni hanno chiesto un Consiglio comunale aperto, definendo la vicenda un tema di “rilevante interesse pubblico”. Sullo sfondo, il timore di molti cittadini è che la trasformazione della ex RSA in centro di accoglienza possa influire negativamente sulla sicurezza e sull’economia locale.
Mentre la comunità mathiese si mobilita, l’amministrazione comunale è chiamata a trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti. Il 24 gennaio, con la consegna della petizione, potrebbe rappresentare un momento decisivo per il futuro della Casa Chantal.
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