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Dal processo Platinum al rilancio: la tensostruttura di via Baraggino trova finalmente casa

Dopo due bandi andati deserti – il primo nel luglio 2023 e il secondo nel giugno 2024 – finalmente il Comune ha trovato un gestore per l’impianto sportivo situato nell’area ex TAV a nord della città

L'impianto rinasce grazie alla ritmica

L'impianto di Chivasso rinasce grazie alla ritmica

Non c'è due senza tre, ma questa volta il quattro non vien da sé. Udite udite, è stata affidata al terzo tentativo la tensostruttura di via Baraggino! Finalmente, verrebbe da aggiungere.

Dopo due bandi andati deserti – il primo nel luglio 2023 e il secondo nel giugno 2024 – finalmente il Comune di Chivasso ha trovato un gestore per l’impianto sportivo situato nell’area ex TAV a nord della città.

L’A.S.D. Echidna, associazione sportiva di Chivasso, si è aggiudicata la locazione commerciale della tensostruttura per sei anni, dal 2025 al 2030, con un canone mensile di 700 euro più IVA. Ha vinto il bando che scadeva lo scorso 16 dicembre.

Una vittoria attesa che segna un nuovo capitolo per una struttura la cui storia, finora, è stata segnata da più ombre che luci.

La tensostruttura, con una superficie di 920 metri quadrati e locali annessi di 54 mq, è un importante asset per il territorio, ma la sua gestione è stata a lungo un nodo intricato.

Nonostante la posizione strategica, all'ex Villaggio Tav trasformato in un Campus delle associazioni chivassesi, e il potenziale aggregativo, i precedenti bandi non avevano trovato candidati. Tra le possibili cause, i costi di riqualificazione e la necessità di adattare l’impianto alle esigenze sportive contemporanee, come il crescente interesse per il padel.

La tensostruttura all'ex villaggio Tav

Il bando recentemente concluso ha introdotto criteri più chiari e una prospettiva di valorizzazione della struttura. Oltre alla gestione commerciale, l’affidatario sarà chiamato a promuovere attività sportive e sociali, con particolare attenzione all’integrazione giovanile. 

La storia della tensostruttura di via Baraggino non è solo una questione di bandi deserti. È anche un capitolo complicato nella cronaca recente di Chivasso.

Durante il processo Platinum, infatti, il nome della struttura è emerso più volte, associato alle dichiarazioni di Giuseppe Pino Vazzana, che nel 2017 restituì le chiavi del bar "Full" proprio per non aver ottenuto la gestione del vicino campo di calcio a cinque.

Nelle 1.400 pagine dell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Edmondo Pio, almeno cinquanta si concentrano su Chivasso, menzionando anche i rapporti tra Vazzana e il sindaco Claudio Castello, mai indagato e solo sentito nell'udienza di primo grado come testimone della difesa. Nonostante il passare degli anni, quelle vicende hanno continuato a gettare un'ombra sull'immagine della tensostruttura.

Negli anni successivi, il Comune ha più volte cercato di rilanciare l’impianto, senza successo. Ora, con questa nuova assegnazione, la tensostruttura sembra pronta a voltare pagina, grazie alla collaborazione con l’A.S.D. Echidna.

L’A.S.D. Echidna non è una realtà nuova per Chivasso. Con sede in via Vincenzo Druetti, l’associazione è nota per il suo impegno nella promozione della ginnastica ritmica. Fondata con l’obiettivo di avvicinare giovani e adulti allo sport, Echidna offre corsi, competizioni e attività formative, valorizzando lo sport non solo come pratica fisica, ma anche come strumento educativo e sociale.

L’assegnazione dell'impianto alla A.S.D. Echidna segna un importante passo avanti, ma resta una sfida. Per l'amministrazione del sindaco Claudio Castello questa rappresenta l’occasione di voltare pagina, trasformando una storia fatta di bandi deserti e vicende giudiziarie in un esempio di riscatto. Per Echidna, è l’opportunità di portare avanti la sua missione, creando un luogo dove sport e comunità possano finalmente incontrarsi.

La sfida è lanciata. Ora, il futuro è tutto da costruire.

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