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Piemonte sempre più anziano: il 25% ha oltre 65 anni

In Piemonte, oltre il 25% della popolazione è anziana e fragile, ma pochi si vaccinano nonostante le patologie

Piemonte sempre più anziano

Piemonte sempre più anziano: il 25% ha oltre 65 anni

Il Piemonte, con la sua storia ricca e il suo paesaggio variegato, è una delle regioni più affascinanti d'Italia. Tuttavia, dietro la sua bellezza si cela una realtà demografica che merita attenzione: la popolazione sta invecchiando rapidamente. I numeri parlano chiaro: oltre il 25% dei residenti, pari a un milione e 120mila persone, ha superato i 65 anni. Ma cosa significa questo per la regione e quali sono le implicazioni per la salute pubblica?

Con l'età avanzata, spesso arrivano anche le patologie croniche. In Piemonte, il 60% degli anziani convive con una o più malattie. Questo dato dovrebbe far riflettere sull'importanza della prevenzione e della cura, ma soprattutto sull'accesso alle vaccinazioni. Nonostante le evidenze scientifiche che dimostrano l'efficacia dei vaccini nel prevenire complicazioni gravi, il numero di anziani che si sottopone a vaccinazione è sorprendentemente basso. Perché, ci si chiede, così pochi scelgono di proteggersi?

L'adesione alle campagne vaccinali tra gli anziani è deludente

L'importanza della vaccinazione

Le vaccinazioni rappresentano una delle armi più potenti nella lotta contro le malattie infettive, specialmente per le fasce di popolazione più vulnerabili. Tuttavia, in Piemonte, l'adesione alle campagne vaccinali tra gli anziani è deludente. Le ragioni possono essere molteplici: dalla mancanza di informazione adeguata alla diffidenza verso i vaccini, fino alla difficoltà di accesso ai servizi sanitari. È fondamentale che le istituzioni sanitarie e i medici di base lavorino insieme per sensibilizzare e facilitare l'accesso alle vaccinazioni.

In un'epoca in cui l'informazione è a portata di clic, è paradossale che molti anziani piemontesi non siano adeguatamente informati sui benefici delle vaccinazioni. L'ascolto e la comunicazione sono strumenti essenziali per superare le barriere culturali e psicologiche che ostacolano la prevenzione. Tuttavia, l'ascolto è spesso riservato agli abbonati premium, un privilegio che non tutti possono permettersi. È necessario democratizzare l'accesso alle informazioni sanitarie, rendendole comprensibili e accessibili a tutti.

Torino, la capitale del Piemonte, potrebbe diventare un modello di riferimento per affrontare queste sfide. Con le sue risorse e infrastrutture, ha il potenziale per guidare iniziative innovative che promuovano la salute e il benessere degli anziani. La città potrebbe investire in campagne di sensibilizzazione, collaborare con le associazioni locali e sfruttare la tecnologia per raggiungere anche i più isolati.

Il futuro del Piemonte dipende dalla capacità di affrontare le sfide poste dall'invecchiamento della popolazione. È essenziale che le politiche sanitarie siano orientate non solo alla cura, ma anche alla prevenzione e alla promozione della salute. Solo così si potrà garantire un futuro più sano e sereno per tutti i piemontesi, giovani e anziani.

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