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Cronaca

Escalation choc negli ospedali: otto aggressioni in 13 giorni

Tempi di attesa troppo lunghi e pazienti alterati: scatta l’allarme nei presidi ospedalieri

Escalation choc negli ospedali

Escalation choc negli ospedali: otto aggressioni in 13 giorni (foto di repertorio)

Non c’è tregua per il personale sanitario, vittima di un preoccupante aumento di episodi di violenza negli ospedali italiani. Solo nelle prime settimane del 2025, si contano numerosi casi di aggressione contro medici e infermieri, registrati dal Trentino Alto Adige fino alla Sicilia. Schiaffi, calci e pugni sono diventati, purtroppo, un evento ricorrente, legato spesso alla frustrazione dei pazienti per i tempi di attesa.

A Napoli, un’infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo è stata colpita al volto da una donna di 57 anni, incensurata, che lamentava tempi di attesa troppo lunghi. Fortunatamente, l’operatrice sanitaria non ha riportato lesioni, ma la donna è stata denunciata dai carabinieri. Questo episodio è l’ottavo caso di violenza registrato a Napoli e provincia nei primi 13 giorni del 2025.

Anche nel Trentino Alto Adige la situazione è critica. All’ospedale di Merano, un medico è stato picchiato con calci e pugni da un paziente tossicodipendente che pretendeva la prescrizione gratuita di un farmaco. L’aggressore, già noto per essersi fatto prescrivere lo stesso farmaco in altri ospedali della zona, è stato denunciato. A Trento, invece, un infermiere è stato colpito con un pugno all’addome da un paziente ubriaco durante un intervento nel rione Santa Maria Maggiore. L’uomo si opponeva alle cure ed è stato denunciato dai carabinieri.

Il Sud non è esente da episodi di violenza. A Taranto, presso il pronto soccorso dell’ospedale Santissima Annunziata, una donna di 65 anni ha aggredito una guardia giurata, spaccandogli gli occhiali con un pugno, e successivamente un agente di polizia, colpendolo al volto. La donna, in evidente stato di alterazione psicofisica, è stata sedata e denunciata a piede libero.

Questi episodi evidenziano un problema sempre più grave nei presidi sanitari italiani. La violenza contro i sanitari è spesso legata alla frustrazione per i tempi di attesa o a situazioni di alterazione psichica e fisica dei pazienti. Tuttavia, l’escalation di aggressioni mette a rischio la sicurezza del personale sanitario, già sotto pressione a causa delle difficili condizioni lavorative.

Un medico di Merano ha raccontato: “È inaccettabile dover subire violenze mentre cerchiamo di salvare vite. Questo clima di aggressività sta diventando insostenibile.”

Le istituzioni sono chiamate a intervenire con misure concrete per proteggere i sanitari e garantire la loro sicurezza sul luogo di lavoro. Dal potenziamento della vigilanza negli ospedali a campagne di sensibilizzazione sul rispetto del personale sanitario, è necessario un cambiamento per fermare questa spirale di violenza.

Solo nelle prime settimane del 2025, si contano numerosi casi di aggressione contro medici e infermieri, registrati dal Trentino Alto Adige fino alla Sicilia

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