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Cronaca
09 Gennaio 2025 - 10:08
Violenza al Mauriziano: aggressione al pronto soccorso
Martedì 7 gennaio 2025, alle 18.30, al pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino, si è verificato l’ennesimo episodio di violenza, confermando una situazione di emergenza ormai insostenibile. Un senzatetto, sopraffatto dalla rabbia, ha insultato, spintonato e tentato di colpire con un pugno una guardia giurata in servizio. Solo l’intervento tempestivo dei carabinieri ha impedito che l’aggressione degenerasse ulteriormente, trasformando un episodio di ordinaria tensione in un potenziale dramma.
"È l’ennesima volta, non ne possiamo più", ha dichiarato con esasperazione Vincenzo Lauricella, segretario nazionale del sindacato Ali Vigilanza, confederato con l’Unione Sindacale di Base (USB). Il suo sfogo è il grido di una categoria che da tempo si sente abbandonata.
Lauricella denuncia che situazioni simili accadono con preoccupante regolarità: "In quell’ospedale succede almeno una volta al mese". Gli episodi di violenza non coinvolgono solo i senzatetto, ma anche parenti e visitatori esasperati. Recentemente, un’altra guardia giurata è stata aggredita dai familiari di un defunto, un evento che ha contribuito a esasperare il clima di insicurezza all’interno della struttura.
Il sindacato non intende più restare a guardare. Lauricella ha annunciato l’intenzione di chiedere un incontro con il prefetto di Torino per sensibilizzare le istituzioni e sollecitare interventi immediati. Tra le richieste principali, l’introduzione di una seconda guardia giurata al pronto soccorso, una misura che, secondo il sindacato, potrebbe contribuire a prevenire situazioni di rischio per il personale e per i pazienti.
«Noi siamo stanchi di fare da bersaglio», ha dichiarato Lauricella, evidenziando che la mancanza di rinforzi nella sicurezza non è più sostenibile. L’attenzione è ora rivolta alla direzione dell’azienda sanitaria, da cui il sindacato si aspetta una risposta concreta per tutelare chi lavora in prima linea.
Pronto soccorso dell’ospedale Mauriziano di Torino
L’episodio al Mauriziano non è un caso isolato. Gli attacchi al personale sanitario e di sicurezza sono in crescita in tutta Italia, una tendenza che riflette una crescente tensione sociale. Secondo i dati forniti da associazioni di categoria, ogni anno migliaia di episodi di violenza vengono denunciati nei contesti ospedalieri, spesso legati a situazioni di disagio sociale o emotivo.
La domanda è inevitabile: cosa spinge una persona a scagliarsi contro chi garantisce sicurezza e assistenza? La risposta è complessa e richiede una riflessione profonda. Dietro ogni gesto di violenza si nascondono spesso storie di emarginazione, disperazione e mancanza di sostegno.
In un contesto così critico, le istituzioni non possono rimanere in silenzio. L’incontro auspicato con il prefetto di Torino potrebbe rappresentare un primo passo verso soluzioni concrete. Tuttavia, il problema non può essere risolto solo con un aumento delle forze dell’ordine: è necessario un approccio integrato, che coinvolga non solo la sicurezza, ma anche i servizi sociali e le organizzazioni del territorio.
Affrontare le radici del problema significa non solo garantire la protezione del personale, ma anche prevenire ulteriori episodi di violenza attraverso il sostegno a chi vive situazioni di disagio.
Le parole di Lauricella risuonano come un appello accorato: «Non possiamo più tollerare di essere lasciati soli. È il momento di agire». Una richiesta che non riguarda solo il pronto soccorso del Mauriziano, ma tutti gli ospedali italiani, che sono il cuore pulsante del sistema sanitario e meritano di essere protetti.
Il pronto soccorso, luogo di speranza e soccorso, non può trasformarsi in un teatro di conflitto. È tempo che istituzioni, comunità e associazioni si uniscano per garantire che episodi come questo non si ripetano più.
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