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Conosci la storia dei Krumiri? I biscotti piemontesi dedicati al Re

I Krumiri, biscotti piemontesi, nascono a Casale Monferrato per omaggiare il Re d'Italia e accompagnare liquori

Conosci la storia dei Krumiri

Conosci la storia dei Krumiri? I biscotti piemontesi dall'origine regale

Cosa rende un semplice biscotto un simbolo della cultura italiana? I Krumiri, con la loro forma unica e una storia che affonda le radici nel patriottismo, sono molto più di un dolce da tè: sono un vero e proprio pezzo di storia italiana. Nati a Casale Monferrato, questi biscotti incarnano la perfetta unione tra tradizione culinaria e omaggio storico.

La storia dei Krumiri inizia nel tardo Ottocento, quando il pasticciere Domenico Rossi di Casale Monferrato concepì l’idea di un biscotto che potesse accompagnare un liquore allora popolare. Questo liquore, importato da commercianti francesi, era ispirato al distillato tunisino noto come khoumir o kroumir, da cui il biscotto prese il nome. Curiosamente, in Francia il termine kroumir era usato in modo dispregiativo per riferirsi agli immigrati nordafricani, ma in Italia il significato divenne decisamente più dolce.

Il biscotto venne perfezionato e conquistò rapidamente il palato dei piemontesi grazie alla sua semplicità e al gusto burroso. Ma ciò che lo rese un’icona fu il gesto di patriottismo che ne ispirò la forma.

L’omaggio al Re Vittorio Emanuele II

Nel 1878, anno della morte del primo re d’Italia, Vittorio Emanuele II, Rossi decise di dare ai suoi biscotti la forma dei baffi a manubrio del sovrano. Un tributo che, oltre a onorare il re, catturò l’immaginazione popolare. L’idea trovò presto un riconoscimento ufficiale, e i Krumiri vinsero premi prestigiosi, tra cui una medaglia di bronzo all’Esposizione Universale di Torino e il titolo di fornitore ufficiale della Casa del Duca d’Aosta.

Vittorio Emanuele II e i suoi iconici baffi

Il laboratorio originale di Domenico Rossi continua tutt’oggi a produrre Krumiri a Casale Monferrato, mantenendo viva la tradizione. Passeggiando per le strade della cittadina, è facile lasciarsi sedurre dal loro inconfondibile profumo.

Oggi, però, i Krumiri sono diventati un simbolo della pasticceria italiana, trovandosi sia nei negozi di alta qualità che sugli scaffali della grande distribuzione. Nonostante ciò, il fascino della ricetta tradizionale rimane intatto: pochi ingredienti di qualità – burro, zucchero, vaniglia, tuorli, farina di mais e farina 00 – e un pizzico di pazienza per realizzare l’iconica forma zigrinata con la sac à poche.

Un dolce per ogni occasione

I Krumiri sono versatili e perfetti per qualsiasi momento della giornata: accompagnano con grazia un bicchierino di liquore, una tazza di tè o lo zabaione, richiamando alla mente le merende delle feste di una volta.

Per chi visita Casale Monferrato, è d’obbligo una tappa alla Krumireria, un’antica drogheria che mantiene viva la tradizione con ingredienti biologici e una qualità impeccabile.

I Krumiri non sono solo un dolce, ma una testimonianza di come il cibo possa intrecciarsi con la storia e la cultura. La loro forma, nata per celebrare un re, e il loro nome, che richiama influenze internazionali, li rendono un simbolo dell’Italia post-unitaria: un Paese che iniziava a costruire la propria identità, anche attraverso piccoli gesti come quello di Domenico Rossi.

Un assaggio di Krumiri è molto più di un piacere per il palato: è un viaggio nella storia, un omaggio alla tradizione e un simbolo di innovazione che attraversa generazioni. Avete mai provato a ricreare questa magia direttamente nella vostra cucina?

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